
Fonte immagine: Assopace Palestina
Muqbel Barghouti, fratello di Marwan, detenuto palestinese nelle carceri israeliane, ha parlato ai giornalisti de “La Republlica”. Di seguito le sue parole.
Maqbel Barghouti: “Non spezzeranno mio fratello a forza di botte”
“Mio fratello Marwan è come il popolo palestinese, non lo spezzeranno a forza di botte. Però in carcere possono ucciderlo, siamo molto preoccupati”. Parla con La Repubblica Muqbel Barghouti, fratello minore del più popolare leader palestinese, Marwan Barghouti, 66 anni, dal 2002 in carcere per scontare cinque ergastoli perché per Israele è un terrorista. Per la famiglia Barghouti, “è stato un processo politico, senza alcuna prova”. “Rompono le costole a un uomo di 66 anni, che tra l’altro è un membro del parlamento palestinese. Dov’è l’indignazione dei parlamenti del mondo? Perché gli onorevoli dell’occidente non fanno una campagna a difesa dei detenuti palestinesi?”
“La destra estrema che governa Israele non vuole la pace”
Dopo li 7 Ottobre, già 77 prigionieri uccisi nelle carceri dello Stato ebraico – denuncia – Chiediamo al mondo libero di salvare Marwan Barghouti”. Ed è convinto vincerebbe le elezioni presidenziali “anche se rimanesse in prigione”. Il fratello parla degli “effetti di due anni di isolamento”. Ma, aggiunge, “non si illudano, Marwan non si spezza”. E, incalza, “la destra estrema che governa Israele non vuole la pace, quindi non vuole Marwan in libertà”. E aggiunge: “Abu Mazen poteva fare molto di più per il suo rilascio, ma non ha fatto molto”. Marwan Barghouti “parla ebraico, lo ha studiato in cella anche per capire i media israeliani”. Ha deciso di votarsi alla causa palestinese “quando ci hanno ammazzato il cane”. “Viveva a casa nostra – racconta ancora il fratello – Nel 1969, durante un pattugliamento, i soldati occupanti israeliani gli hanno sparato. Quell’incidente è stata la leva che ha azionato in Marwan, allora aveva dieci anni”. Perché “avevano ucciso qualcuno che noi amavamo, senza alcuna ragione”
Conclude Maqbel