
Fonte immagine: cinematografo
A meno di una settimana alla fine del calciomercato, il Napoli si presenta ringiovanito, rinforzato, ampliato, migliorato in ogni suo aspetto. A Napoli le idee sono sembrate chiarissime sin dal principio con la permanenza di mister Conte e un mercato milionario che difatti, oltre a migliorare l’undici inziale con De Bruyne e Hojlund (probabilmente), ha praticamente realizzato una seconda squadra parimente competitiva che potrà donare alla piazza il sogno di competere su ogni fronte. Conte dalla sua parte fa bene però ad essere equilibrato:
Conte a Sky: “Sarà campionato molto equilibrato! Fame e lavoro la ricetta perché il Napoli si possa riconfermare”
“Questo sarà un campionato molto equilibrato. Vedo il ritorno delle tre grandi”. Lo dice Antonio Conte, allenatore del Napoli campione d’Italia, in un’esclusiva a Sky. “Per l’Inter non si tratta di un ritorno, l’anno scorso ha fatto molto bene e da anni è sempre lì e fa sempre stagioni importanti – ha aggiunto Conte -. Ci sarà sicuramente il ritorno delle altre due big, che hanno rose importanti e attrezzate per fare bene. Noi dovremo cercare di fare il nostro meglio e alla fine si tireranno le somme”.
Il ritorno di Allegri non propone…
“una sfida tra me e lui, ci sono venti squadre e tutti ci sfidiamo, è tutti contro tutti. Penso sarà un campionato molto entusiasmante ed equilibrato, ognuno dovrà fare la propria parte”. Elogi a De Bruyne, che “è arrivato in Italia dopo 9-10 anni di Premier, in un momento di grandissima maturità sotto tutti i punti di vista. Ci auguriamo ci possa aiutare a migliorare. Sappiamo benissimo che anche noi dovremo essere bravi a metterlo nelle condizioni di integrarsi e di stare bene. L’ho detto tante volte, la squadra vince e perde insieme, non c’è un singolo che fa la differenza. O meglio, non ci sono più”.
Infine, Conte ha parlato della sua mentalità vincente:
“Da questo punto di vista non faccio fatica. Io anche se è il primo giorno che sono in una nuova squadra cerco sempre di trasmettere la mia mentalità, fatta di lavoro, serietà, abnegazione, credere in quello che facciamo e di superare sempre l’ostacolo. Ci deve sempre essere la voglia di alzare il livello, per me è importante e quindi lo faccio anche per i miei calciatori e per tutte le persone che lavorano con me”
Napoli e Milan a confronto
Per anni, il Milan è stato il club di riferimento per ambizioni, prestigio e capacità di attrarre i migliori allenatori e calciatori sul mercato. Oggi, però, lo scenario sembra essersi capovolto: il Napoli si muove con una forza economica e strategica che i rossoneri faticano a eguagliare. Il Milan ha affrontato l’ennesima sessione di mercato dovendo cedere pedine importanti per finanziare gli acquisti. Operazioni necessarie per mantenere il livello competitivo, ma che evidenziano un equilibrio finanziario più fragile.Il Napoli, invece, ha potuto muoversi senza sacrificare i propri uomini chiave: la società di De Laurentiis ha gestito con oculatezza le risorse, dimostrando di poter investire senza ricorrere a cessioni dolorose.
Il caso Allegri: un segnale di potere
Uno dei segnali più chiari del ribaltamento dei rapporti di forza è arrivato dalle panchine. Massimiliano Allegri, storicamente un allenatore di prima fascia, è rimasto in stand-by perché il Napoli stava valutando l’opzione permanenza Conte. Solo dopo che De Laurentiis ha definito le proprie strategie, Allegri è stato libero di accordarsi con il Milan. Una dinamica impensabile fino a pochi anni fa, quando il club rossonero avrebbe dettato i tempi e non li avrebbe subiti.
I colpi di mercato: Lucca e Højlund
Sul fronte giocatori, altri due episodi raccontano meglio di qualsiasi analisi economica il cambio di gerarchia: Lorenzo Lucca: seguito dal Milan, è stato acquistato dal Napoli, che lo ha scelto al posto di Nunez. Rasmus Højlund: anch’egli monitorato dal Milan, è finito al Napoli quando l’infortunio di Lukaku ha spinto il club azzurro a intervenire immediatamente. In entrambi i casi, il Napoli ha dimostrato di avere la forza per concludere trattative in autonomia, senza dover attendere cessioni o riduzioni di budget.
Dal Napoli un segnale per il futuro del calcio italiano
Questi episodi non sono semplici aneddoti: indicano una trasformazione strutturale. Oggi il Napoli, campione d’Italia, ha acquisito un peso politico ed economico che va oltre i risultati del campo. Il Milan, pur rimanendo un club storico e competitivo, deve muoversi con più prudenza e subisce i tempi e le decisioni altrui. Il potere nel calcio italiano sta cambiando: non è più scontato che il Milan sia la destinazione più ambita per allenatori e giocatori di alto profilo. Il Napoli, con la sua solidità gestionale, sta riscrivendo la geografia del potere calcistico.