 
                Patteggiamento Juve: Il “Massacro”, Le Certezze Mancate e L’Incredibile Caso Arrivabene
Il recente patteggiamento della Juventus nel complicato caso plusvalenze, se da un lato chiude (forse) un capitolo giudiziario per il club, dall’altro riapre ferite e lascia sul campo un senso di ingiustizia, acuito da un “massacro” mediatico e da alcune scelte a dir poco incomprensibili. In un contesto di vicende giudiziarie infinite e di “forcaioli” pronti a emettere sentenze, emergono certezze che non convincono e silenzi assordanti su altri attori del calcio italiano. E in questo scenario, il caso di Maurizio Arrivabene spicca per la sua incredibile gestione.
Un Massacro Mediaco e Certezze Incerte
La narrazione mediatica che ha accompagnato l’intera vicenda Juventus è stata, in molti frangenti, impietosa. Si è assistito a un vero e proprio “massacro”, con la squadra bianconera dipinta come l’unica responsabile di pratiche diffuse, senza un’analisi approfondita e bilanciata del contesto. Ciò ha creato un clima di linciaggio che ha spesso preceduto, e talvolta influenzato, i verdetti.
Inoltre, le “certezze” emerse dai processi e dai patteggiamenti lasciano più di un dubbio. Se il sistema delle plusvalenze gonfiate era una prassi diffusa nel calcio italiano, come mai solo la Juventus è stata colpita con tale veemenza? Le risposte non sono mai state pienamente soddisfacenti, alimentando la percezione di un’applicazione della giustizia a “geometria variabile”. Questo crea un precedente pericoloso, minando la fiducia nella trasparenza del sistema calcistico.
L’Incredibile Caso Arrivabene: Il Silenzio Che Stupisce
All’interno di questo panorama, la posizione e il trattamento di Maurizio Arrivabene rappresentano un’anomalia clamorosa. Ex amministratore delegato della Juventus in un periodo chiave sotto inchiesta, la sua vicenda giudiziaria ha preso una piega sorprendente. Nonostante il suo ruolo apicale, il suo nome è rimasto in qualche modo ai margini del clamore e delle sanzioni più pesanti, a differenza di altri dirigenti. Le ragioni di questo presunto “trattamento di favore” o semplicemente di una diversa valutazione della sua posizione rimangono avvolte nel mistero, generando non poca perplessità. Questo silenzio e la sua apparente “immunità” dal fuoco incrociato sono difficili da comprendere per l’opinione pubblica e alimentano interrogativi sulla coerenza delle decisioni prese.
I Silenzi Assordanti sulle Milanesi e le Scelte Incomprensibili
A completare il quadro, persistono i silenzi assordanti sulle squadre milanesi, Inter e Milan, che pure sono state coinvolte in inchieste simili o in operazioni di mercato sotto la lente d’ingrandimento. La percezione è che il rigore sia stato applicato in modo selettivo, lasciando impunite situazioni analoghe o quantomeno non sottoponendole allo stesso scrutinio mediatico e giudiziario.
Le scelte della Juventus di patteggiare, seppur dettate dalla necessità di voltare pagina, sono anch’esse state difficili da digerire per molti tifosi. La sensazione è che si sia preferito “subire” piuttosto che combattere fino in fondo per affermare una presunta innocenza, anche a costo di accettare un’immagine compromessa. Questo ha generato ulteriore frustrazione in una piazza già provata da anni difficili.
In conclusione
Il patteggiamento della Juventus non chiude realmente la questione, ma lascia dietro di sé strascichi di polemiche, un senso di giustizia a senso unico e domande senza risposta. Il calcio italiano ha ancora molta strada da fare per raggiungere la piena trasparenza e un’applicazione equa delle regole, evitando che certe vicende si trasformino in “massacri” mirati e lascino dietro di sé l’ombra di un sistema che non è uguale per tutti.

 
             
         
        