Fonte foto: Giusi Princi
Plenaria di Strasburgo: la voce della Calabria per una coesione che trattiene i giovani e valorizza i territori
Alla recente Plenaria di Strasburgo, l’europarlamentare calabrese Giusi Princi ha portato con forza e passione la voce del Sud Italia, intervenendo durante il dibattito sulla politica di coesione alla presenza del vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto e della presidente Ursula von der Leyen.
Una Calabria che resiste e rilancia
“Vengo dalla Calabria, regione che affronta lo spopolamento delle aree interne aggravato dal declino demografico e dalla fuga dei nostri giovani”, ha dichiarato Princi, aprendo il suo intervento con una riflessione profonda sulle fragilità territoriali. Ma il suo messaggio non si è fermato alla denuncia: ha tracciato una visione concreta e positiva per il futuro.
“Ma la Calabria ha tutto: sole per le rinnovabili, talenti per il digitale, bellezza per attrarre investimenti”, ha proseguito, sottolineando come le risorse naturali e umane della regione possano diventare leve strategiche per lo sviluppo. “La vera sfida è però fare delle nostre ricchezze opportunità per il futuro di chi vuole restare”, ha aggiunto, ribadendo il valore della permanenza giovanile come motore di crescita.
Capitale umano al centro della politica di coesione
Durante la Plenaria di Strasburgo, Princi ha evidenziato il ruolo centrale del capitale umano nella nuova politica di coesione. “Per questo nel mio lavoro in Commissione EMPL sulla politica di coesione, ho messo al centro il capitale umano. Perché ogni giovane che rimane è fonte di crescita e sviluppo per i territori”, ha affermato, richiamando l’attenzione sull’importanza di investire in formazione, competenze e opportunità locali.
Una visione integrata per il futuro del Sud
Il suo intervento ha toccato anche la necessità di una visione integrata della coesione, che non si limiti alle infrastrutture ma abbracci anche la dimensione sociale. “La nuova politica di coesione può essere ancora più generativa se continuerà, quindi, a mettere al centro la dimensione sociale al pari della ricerca, dell’industria e delle infrastrutture”, ha detto, proponendo un modello di sviluppo inclusivo e sostenibile.
La Calabria come laboratorio europeo
La Plenaria di Strasburgo è stata così teatro di un appello forte e chiaro: trasformare il Sud Italia, e in particolare la Calabria, in un laboratorio europeo di innovazione e coesione. “La Calabria e il Sud, nel nuovo quadro semplificato e più flessibile, possono allora diventare un laboratorio di coesione e innovazione che dà voce ai territori e ai suoi bisogni”, ha spiegato Princi, con una visione che ribalta la narrazione della marginalità.
Un messaggio ai giovani: restare è possibile
Il suo intervento si è concluso con una frase che racchiude il senso profondo della sua missione politica: “Perché la coesione è anche garantire ai giovani le condizioni per cui scegliere di restare”. Un messaggio che ha risuonato forte nella Plenaria di Strasburgo, portando il cuore della Calabria nel cuore dell’Europa.

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