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“La povertà assoluta in Italia è ormai da tempo un fenomeno strutturale. I numeri crescono con costanza da un decennio, raggiungendo dimensioni allarmanti: quasi una persona su dieci nel nostro Paese è in povertà assoluta”, ha dichiarato Alleanza contro la Povertà. Ne scrive la redazione economica di Skytg24.
Povertà in Italia, una vera e propria emergenza
Alleanza contro la Povertà ha presentato un documento di approfondimento sul tema. Inoltre ha presentato proposte che “garantiscano dignità e protezione a milioni di persone”. “A fronte di questa che si configura ormai come una vera e propria emergenza, la risposta della politica è timida e inefficace. Le misure di contrasto messe in campo negli ultimi anni si sono rivelate inadeguate, mentre quelle attuali stanno lasciando senza supporto una fetta molto ampia di popolazione estremamente fragile”, ha dichiarato l’organizzazione nel documento. Gli ultimi dati Istat dicono che in Italia si registrano i livelli più alti di povertà assoluta da quando esistono le misurazioni. Nel 2023 erano in povertà l’8,4% delle famiglie (2,2 milioni di nuclei) e 5,7 milioni di individui, pari al 9,7% della popolazione.
Le cause e la situazione minori
Le principali cause dell’impoverimento sono soprattutto l’inflazione, in particolare quella alimentare e abitativa; la precarietà lavorativa; i bassi salari; il caro-affitti; la debolezza dei servizi sociali territoriali, che non riescono a garantire risposte adeguate. I numeri relativi ai minori destano particolare preoccupazione. Il 13,8% di bambini e adolescenti (più di 1,3 milioni di giovani) vive in famiglie povere. L’incidenza cresce per le famiglie numerose, per quelle monogenitoriali e per i nuclei con cittadini stranieri, in cui la povertà assoluta raggiunge addirittura il 35%.
Le proposte di Alleanza contro la Povertà
Di seguito le proposte dell’organizzazione. Essa vorrebbe allargare la platea dei beneficiari, superando i criteri esclusivamente categoriali; ridurre i vincoli di residenza che oggi penalizzano gli stranieri; consentire l’integrazione con redditi da lavoro, per evitare che l’uscita dalla misura coincida con il ritorno alla povertà; indicizzare pienamente i benefici all’inflazione, per garantire il potere d’acquisto; rafforzare i servizi sociali territoriali; attivare un tavolo tecnico-politico permanente e un intergruppo parlamentare; investire almeno il massimo storico finora inserito nelle misure di contrasto all’indigenza; mettere in campo misure straordinarie di contrasto all’impoverimento. “Il nostro obiettivo – spiegano i promotori – è che le politiche di sostegno tornino a garantire dignità e protezione. Non possiamo accettare che in Italia quasi un decimo della popolazione viva in povertà assoluta senza adeguata tutela”.
