
Foto: Il Parmense
Stramaccioni, Colonnese, Iachini, Milanese e Rosolino sono intervenuti a Radio Goal, trasmissione in onda su Kiss Kiss Napoli, per parlare del Napoli e di altro. Questi i loro interventi riportati da GBT:
Andrea Stramaccioni, allenatore, ha parlato a Kiss Kiss Napoli ai microfoni di Radio Goal
“Questa giornata per l’Inter sarà una partita complicata e da seguire con molta attenzione. Il Parma ha due centravanti atipici per il nostro calcio, Bonny ha la fisicità di Pellegrino che gioca al suo fianco, è molto abile nel lavorare spalle alla porta. Il Napoli, qualora avesse Olivera centrale, potrebbe soffrire la fisicità dell’attaccante avversario anche se il giocatore azzurro è più veloce. Questo scudetto dipenderà da tutta la squadra azzurra, non dai singoli, da Mctominay a Neres passando da Raspadori e Lukaku. Avere Neres in panchina significa avere una grande soluzione: gli uno contro uno sulla fascia diventano molto interessanti”.
Francesco Colonnese, ex calciatore, ha parlato durante Radio Goal:
“Inter-Lazio e Parma-Napoli sono due partite decisive, questa settimana sarà quella decisiva. La Lazio si gioca la Champions League e il Parma la salvezza, sono due partite molto avvincenti e molto aperte. In questi ultimi minuti conta la testa, queste partite qui si vincono con l’impatto mentale, certo i discorsi tattici sono importanti, ma vince chi ha la giusta mentalità. La finale di Champions pesa per l’Inter, ma i neroazzurri, grazie al Genoa, sono tornati a sperare nello Scudetto”.
Giuseppe Iachini, allenatore, ha parlato a Kiss Kiss Napoli ai microfoni di Radio Goal:
“Il Parma farà una partita accorta, dovrà cercare di fare punti importanti per la salvezza, stanno facendo un ottimo percorso, il Napoli dovrà stare molto attento. Conte sa gestire questi momenti, nella sua carriera lo ha sempre fatto, certo il calcio è fatto anche di episodi e lo abbiamo visto la settimana scorsa contro il Genoa. Conoscendo Antonio avrà mentalizzato i suoi ragazzi e preparato tutto nel migliore dei modi. Raspadori migliora Lukaku per una questione tecnica, Giacomo gioca vicino alla porta e sa agevolare il suo partner di attacco: il Napoli ha una coppia di attacco veramente di alto livello”.
Mauro Milanese, dirigente sportivo, ha rilasciato un’intervista a Radio Goal, in diretta su Kiss Kiss Napoli:
“Sulla carta l’impegno più difficile ce l’ha l’Inter. Il Parma non deve fare per forza risultato pieno, dipende anche dalle altre. Il Napoli ha il destino nelle sue mani, ma mi auguro che il Napoli vinca lo scudetto come l’Inter che vinca la Coppa Campioni. Olivera? Meglio da terzino, al massimo lo vedo come braccetto, ma a quattro non proprio. Può soffrire i centravanti avversari soprattutto quando il Napoli va in vantaggio e si abbassa un po’.
C’è più pressione per chi non deve retrocedere anzichè per chi deve vincere lo Scudetto
C’è più pressione per chi non deve retrocedere anzichè per chi deve vincere lo scudetto. La mia esperienza a Napoli? A Napoli son stato benissimo, mi piaceva il tifo e mi piaceva la pressione che c’era intorno al calcio. Mi esaltava avere lo stadio pieno, però ho visto anche gente piangere tra primo e secondo tempo quando le cose andavano male. Il tifo è passionale e pesante contemporaneamente. Mi esaltava il fatto di ricevere di più di ciò che davo in campo. Sarei rimasto volentieri a Napoli, per ogni calciatore sarebbe necessario fare almeno un anno a Napoli. Il mio goal al Verona? Pensai ‘o la tiro in curva o la tengo bassa’, diciamo che mi andò bene perchè la palla si infilò all’angolino. Quel boato dello stadio è stato il più grosso rumore sentito nella mia carriera calcistica”.
Massimiliano Rosolino, ex nuotatore, ha rilasciato un’intervista a Radio Goal
“Napoli? Sembravamo fossimo una meteora dopo lo scudetto, ma adesso stiamo dimostrando che non è così. Sembrava che la squadra non trovasse pace, ma la classifica dell’anno scorso ha aiutato la società e la squadra. Vorrei godere in silenzio, mi auguro vada tutto bene. Conte? Ha iniziato a vincere cose pesanti da allenatore, quando venne a Napoli dissi che ebbe molto coraggio e nel post Verona ebbe il senso d’appartenenza dicendo ‘mi dispiace’. Da quel momento in poi è stata un’ascesa avendo un concetto di squadra, senza avere grossi campioni”.