Fonte immagine: Comune di Chianciano Terme
Le elezioni regionali sono vicinissime. Sabato e Domenica 27 e 28 Settembre le urne si apriranno nelle Marche. Il candidato del centrodestra Acquaroli e quello del centrosinistra Ricci si sono confrontati a Skytg24.
Le Marche decisive anche per la politica nazionale?
Così Acquaroli: “Prima la Regione era nell’anonimato, poi dalla nostra vittoria nel 2020 abbiamo avuto un’attenzione mediatica importante. Dobbiamo restare concentrati, non distrarci dagli obiettivi concreti per i marchigiani”. Ricci: “Non si vota per il presidente del Consiglio. Acquaroli si nasconde dietro la maschera della premier Meloni. Io invece ci ho messo la mia faccia. Chi pensa che le Marche meritino di più, al di là di chi governa, sa che dalla mia parte c’è un’alleanza del cambiamento”.
Sulla sanità
Per Ricci la Sanità nelle Marche non funziona e rimane il tema di dover coordinarsi con Roma, con il governo: “La Sanità pubblica è la battaglia madre” del suo programma, sottolinea. “Faremo una grande battaglia nazionale insieme alle altre Regioni per la Sanità pubblica, per chiedere che sia finanziata almeno al 7% del Pil”. Acquaroli ha ricordato le difficoltà sulla Sanità riscontrate 5 anni fa, quando ha iniziato la sua presidenza. Poi ha ricordato quanto fatto durante il suo mandato: “Abbiamo riscritto il piano sociosanitario cercando di individuare le domande dei cittadini per organizzare così l’erogazione dei servizi”.
Il fine vita
In Agosto la Commissione medica dell’Azienda sanitaria unica regionale delle Marche ha dato l’ok per la somministrazione del farmaco ad Antonio, tetraplegico dal 2014, per il suicidio medicalmente assistito. Per Acquaroli il tema del fine vita “è molto importante”, “non appartiene a un partito o a una coalizione, e c’è una trasversalità importante. Io ritengo che questo tipo di legislazione debba essere affrontata a livello nazionale, per avere una cornice unitaria per poi far allineare le Regioni”, per evitare anche “spaccature”. “Non è utile agire di Regione in Regione perché rischiamo una frammentazione”, ha aggiunto. Mentre per Ricci, “serve una legge e se il Parlamento non lo farà, le Regioni dovranno fare la loro parte”.
Sull’economia marchigiana
“L’economia marchigiana purtroppo è ferma”, dice Ricci. “Poi ci sono i dazi di Trump. Dobbiamo aiutare le nostre imprese a trovare nuovi mercati, perché senza nuove esportazioni” aumenteranno i problemi “e la disoccupazione”. Mentre Acquaroli, sulla Zes estesa a Marche e Umbria, sottolinea: “È un’opportunità concreta data dal governo alla Regione”. E il presidente in carica ricorda anche i risultati raggiunti negli ultimi anni. Per Ricci invece devono finire “i click day” e occorre “investire sulle nuove tecnologie, per una Regione veloce”. “Sull’innovazione noi abbiamo fatto un bando importante, così come lo abbiamo fatto per internazionalizzare la nostra economia”, la replica di Acquaroli.
Sui trasporti
“La dorsale adriatica e il Centro Italia devono superare il ritardo infrastrutturale”, ricorda Acquaroli sul tema trasporti, e cita gli interventi degli ultimi cinque anni in tema di aeroporto, strade e treni. “Ci sarebbe tanto da dire anche sul sistema portuale che abbiamo dovuto salvare dal fallimento non appena insediati alla guida della Regione”, ha sottolineato. Ricci invece ha ricordato che in 5 anni le Marche di Acquaroli “non hanno inaugurato nessuna opera”: “Siete fermi, per voi è sempre venuto prima l’interesse di partito. Non avete portato un soldo nuovo nelle Marche”. Ma Acquaroli sulle opere che non sono state inaugurate, replica: “Non ci sono stati lasciati i cantieri”.
Sulla sicurezza
Così Ricci: “Chiederemo più forze dell’ordine per le Marche”. Un altro punto cardine sarà la lotta ai furti in casa. In caso di un ipotetico rinvio a giudizio, Ricci dice di “rimanere un garantista”. “Siamo la Regione con meno furti in Italia”, ricorda Acquaroli. “Sul rinvio a giudizio: in politica bisogna fare una valutazione attenta, fatta insieme ai partiti, insieme alla maggioranza che ti sostiene e poi fare la scelta migliore per le Istituzioni che si rappresentano”.
Attese sull’affluenza alle urne
Per Ricci la speranza è che, nel voto di domenica e lunedì, tanti marchigiani vadano a votare. Per lui sarà importante vedere che partecipazione ci sarà “dei giovani e delle zone interne”, su cui si concentrano diversi punti del suo programma. Acquaroli invece ha ricordato di come la sua amministrazione abbia spinto in questi ultimi anni per cercare un maggiore coinvolgimento dei cittadini, dall’entroterra ai giovani, fino agli anziani, “per istaurare un rapporto che sia fiduciario nei confronti delle Istituzioni”.
Le domande dei candidati
Acquaroli ha chiesto a Ricci come gestirà il bilancio per le sue moltissime proposte, perché ritenuto troppo alto. “Non aumenterò le tasse. Per ogni mia proposta, ho un taglio per coprirla”, ha risposto Ricci. “Punterò poi sulla cultura, per attrarre molti stranieri, e così riusciremo a far diventare le Marche attrattive per i turisti, tutto l’anno”. Mentre Ricci ha chiesto ad Acquaroli delucidazioni sulle sue dichiarazioni sulle liste d’attesa e sulle “colpe” che avrebbe attribuito ai cittadini stessi: “La domanda è cresciuta mediamente in tutta Italia e non è colpa dei cittadini, ma è colpa di quei governi che hanno definanziato la Sanità e che hanno chiuso i presidi del territorio”, ha chiarito su questo punto il Presidente.
L’appello finale dei candidati
Ricci nel suo appello finale ha spiegato che, in questa tornata elettorale, “chi pensa che i marchigiani meritino di più ha una grande opportunità di cambiamento” votando per lui. Mentre per Acquaroli la partita si gioca sulla riconferma: “Cinque anni fa abbiamo raccolto una Regione rassegnata, scoraggiata. Noi abbiamo messo in campo, nonostante la pandemia, riforme strutturali che stanno già andando nella direzione auspicata. L’obiettivo è tornare ad essere competitivi. I marchigiani sapranno scegliere la continuità come valore aggiunto”.

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