Fonte foto: Buonasera24
Riforma della giustizia: approvato al Senato il secondo passaggio per la separazione delle carriere, il sorteggio del CSM e la nascita dell’Alta Corte disciplinare. Più imparzialità, trasparenza e responsabilità per la magistratura italiana.

Nella giornata di oggi, presso il Senato della Repubblica, si è svolto il secondo passaggio parlamentare della Riforma della giustizia, che introduce la separazione delle carriere tra magistrati requirenti e giudicanti. Un momento atteso da decenni, che ha acceso entusiasmo politico e istituzionale. Il Sottosegretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento, l’on. Matilde Siracusano, lo ha celebrato con parole piene di orgoglio, definendo l’approvazione “una pagina di storia”, dedicata al Presidente Silvio Berlusconi, considerato da lei l’ispiratore ideale di una giustizia più equa e trasparente.
Dopo anni di proposte e dibattiti, la riforma segna un cambiamento profondo nel sistema giudiziario italiano, puntando su maggiore imparzialità, autonomia e responsabilità.
Separazione delle carriere: garanzia di terzietà
Al centro della Riforma della giustizia c’è la distinzione tra pubblico ministero e giudice, che finora hanno condiviso lo stesso percorso di carriera, con la possibilità di ruoli intercambiabili. Questo assetto, secondo molti osservatori, ha rischiato di compromettere la percezione di imparzialità nei processi.
Con la nuova riforma, i due ruoli saranno separati in modo netto: carriere, formazione e avanzamento distinti. Come ha sottolineato l’on. Siracusano: “Il PM non deve avere nessun legame con il giudice che deve essere terzo ed imparziale per garantire un processo equo.” Una svolta che mira a rafforzare la credibilità dell’intero impianto giuridico.
Sorteggio secco del CSM: stop alle correnti
Altro elemento fondamentale è il sorteggio secco per la selezione dei membri togati del Consiglio Superiore della Magistratura. Il meccanismo, introdotto per contrastare le dinamiche delle correnti interne, punta a restituire neutralità, merito e trasparenza all’organo di autogoverno della magistratura.
Questa novità ha suscitato dibattito, ma rappresenta una risposta concreta alla richiesta di un sistema meno influenzabile e più rappresentativo delle varie anime della magistratura.
Alta Corte disciplinare: vigilanza autonoma
La riforma istituisce anche l’Alta Corte disciplinare, organo terzo e indipendente incaricato di valutare la condotta dei magistrati. Finora, la gestione delle sanzioni disciplinari è stata interna; da oggi, verrà affidata a una struttura esterna capace di agire con imparzialità e trasparenza.
Questo passaggio risponde a esigenze di controllo e responsabilità, rafforzando la fiducia dei cittadini nella correttezza del sistema.
Un cammino politico deciso e veloce
Nel suo post sui social, l’on. Siracusano ha evidenziato come “i prossimi due passaggi parlamentari saranno veloci perché non prevedono emendamenti.” Una dichiarazione che mostra una volontà politica netta, e una tabella di marcia ambiziosa ma realistica per chiudere il percorso legislativo.
Verso una giustizia nuova
La Riforma della giustizia appena approvata non è solo un intervento tecnico, ma una vera trasformazione culturale e istituzionale. Con la separazione delle carriere, il sorteggio del CSM e la nascita dell’Alta Corte disciplinare, l’Italia si avvicina ai modelli europei più avanzati, costruendo una giustizia più indipendente, trasparente e credibile.
È, come ha detto l’on. Matilde Siracusano, una pagina di storia. Una pagina che guarda al futuro, ma che parte da una promessa solenne: rendere la giustizia degna della fiducia dei cittadini.

2 thoughts on “Riforma della Giustizia: l’Italia scrive una pagina di storia”