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Russia-Ucraina: tra diplomazia fragile e alleanze in bilico
Mentre da una parte dell’Atlantico si consuma lo show mediatico del presidente Trump, dall’altra si tenta di riaprire il dialogo tra Kiev e Mosca. Il conflitto Russia-Ucraina resta al centro della scena internazionale, con gli Stati Uniti protagonisti di una strategia ambivalente. Trump ha dichiarato che Washington non spenderà più soldi per Kiev, accusando Zelensky di aver “portato via milioni di dollari” dopo ogni visita alla Casa Bianca. Tuttavia, ha anche ribadito l’impegno americano nel costruire un’architettura di sicurezza per l’Ucraina.
Zelensky incontra Kellogg e guarda al dialogo
A Kiev, Zelensky ha incontrato l’inviato speciale Keith Kellogg, sottolineando la volontà di definire le basi della sicurezza con gli Stati Uniti. Un incontro tra le delegazioni ucraine e statunitensi è previsto a fine settimana, ma resta incerta la possibilità di un faccia a faccia tra Zelensky e Putin. Trump ha commentato che “Putin non vuole incontrare Zelensky perché non gli piace”, pur affermando di aver avuto conversazioni positive con il leader russo.
L’Europa tra sostegno e contraddizioni
L’Europa si mostra compatta ma non priva di contraddizioni. Germania e Svezia confermano il sostegno a Kiev: Berlino promette garanzie di sicurezza, mentre Stoccolma stanzia 67 milioni di euro per il bilancio ucraino. Tajani propone di estendere l’Articolo 5 della NATO e rafforzare le forze armate ucraine. Tuttavia, Varsavia si ritira dal finanziamento del sistema Starlink a causa di un veto interno, segnalando tensioni politiche nazionali.
Russia-Ucraina: diplomazia e divergenze
Zelensky respinge le proposte russe di cedere Donetsk e Lugansk come “non vere concessioni”, ribadendo che Mosca offre territori che non controlla. Il conflitto Russia-Ucraina si muove tra diplomazia, propaganda e interessi divergenti, mentre il mondo osserva con cauta speranza.
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