
Salute Mentale Sanitaria: Oms Europa Lancia l’Allarme, Medici e Infermieri al Limite
Un quadro allarmante emerge dai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) Europa sulla salute mentale del personale sanitario. Secondo l’indagine MeND, la più ampia mai condotta in Europa su oltre 90mila operatori di 29 Paesi, un medico e un infermiere su tre soffre di depressione, e uno su dieci arriva a pensare al suicidio. Numeri shock che evidenziano una vera e propria crisi della sicurezza sanitaria, come sottolineato da Kluge (Oms).
Le Cause di una Crisi Profonda: Violenza, Orari e Precarietà
Le cause di questa profonda crisi sono molteplici e strutturali. La violenza sul posto di lavoro, orari di lavoro massacranti e la precarietà dei contratti sono tra i principali fattori che contribuiscono al deterioramento della salute mentale sanitaria. Anche per medici e infermieri italiani, i numeri si attestano su livelli elevati, riflettendo un problema che attraversa tutti i sistemi sanitari europei.
La pandemia da Covid-19 ha senza dubbio esacerbato una situazione già critica, mettendo a dura prova la resistenza fisica e psicologica degli operatori. Tuttavia, come dimostrano i dati, il problema è preesistente e richiede interventi urgenti e strutturali.
Un Allarme per la Sicurezza Sanitaria
Le conseguenze di questa crisi vanno oltre il benessere individuale degli operatori. Un personale sanitario logorato dalla depressione e dal burnout rappresenta un rischio significativo per la qualità delle cure e, di conseguenza, per la sicurezza dei pazienti. La dichiarazione di Kluge (Oms) sulla “crisi della sicurezza sanitaria” è un monito che non può essere ignorato.
È fondamentale che i governi e le istituzioni sanitarie adottino politiche volte a migliorare le condizioni di lavoro, a fornire supporto psicologico adeguato e a contrastare la violenza sul posto di lavoro. Investire nella salute mentale sanitaria significa investire nella resilienza dei sistemi sanitari e garantire un futuro più sicuro e sano per tutti.