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Matteo Salvini ha abbracciato l’ambasciatore russo Paramonov dopo che lo stesso aveva attaccato l’Italia. Forti le reazioni del PD. Il ministro si è difeso dicendo che era solo una forma di saluto. Ne ha scritto oggi Repubblica.
Salvini si giustifica
Repubblica riporta le parole di Matteo Salvini: “Preferisco una stretta di mano a uno sguardo rabbioso». Il vicepremier rivendica l’abbraccio scambiato due giorni fa con l’ambasciatore della Federazione russa, Alexey Paramonov, che proprio poche ore prima aveva attaccato l’Italia.” E ancora: “Ma il ministro, che ha partecipato al ricevimento organizzato a Roma dalla Cina, respinge le accuse domandando a chi lo attacca: «Quando vai ospite a casa di qualcuno lo saluti o te ne vai? Ho salutato l’ambasciatore russo, ma anche l’ambasciatore spagnolo e tanti diplomatici, anche italiani, come è giusto che sia se vuoi avere buone relazioni e se ci tieni ad avere un dialogo», argomenta ai microfoni di Telelombardia.”
Il Ministro dei trasporti vuole avere buone relazioni con la Russia
Ancora il quotidiano: “Il titolare dei Trasporti nei giorni scorsi ha ribadito che in Italia non c’è il pericolo di un attacco russo. E di conseguenza non sarebbe necessario il piano di riarmo chiesto dall’Europa. Non solo. Non sfugge che la Lega stia continuando a frenare sull’invio degli aiuti a Kiev. Un contesto, quindi, che torna al centro dello scontro tra Lega e parte delle opposizioni, a maggior ragione dopo che Paramonov ha riservato all’Italia una nuova stoccata definendo «sconcertante la reazione della leadership politica italiana all’incidente della presunta incursione di droni nello spazio aereo polacco». Inoltre l’ambasciatore ha parlato di «campagna antirussa» che «non contribuisce a una soluzione del conflitto in Ucraina».”
Le reazioni della politica
Continua Repubblica: “Le opposizioni sottolineano quindi la spaccatura nella maggioranza. «Salvini non trova di meglio che essere deferente e affettuoso verso l’ambasciatore russo. Sarebbe utile sapere cosa pensa Giorgia Meloni del comportamento del suo vicepremier», sbotta il capogruppo del Pd al Senato, Francesco Boccia. E il senatore Walter Verini aggiunge: «La mano da stringere non è quella degli uomini di Putin». Poi Angelo Bonelli di Avs ricorda che «Salvini non ha mai nascosto le sue simpatie per gli autocrati russi». E dal canto suo, Riccardo Magi, segretario di +Europa, analizza che «il vero problema è avere ai vertici del governo di un Paese fondatore dell’Ue e membro della Nato un vicepremier che apertamente tifa per Putin». Anche Enrico Borghi, vicepresidente di Iv, sostiene che «il governo si stia spaccando su una vicenda destinata a segnare i prossimi anni». Tace invece M5S, contrario all’invio di armi per permettere a Kiev di difendersi. E se i leghisti si schierano aperta mente con il loro leader, gli alleati tacciono. Tranne il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che interpellato sul tema dice che trova «assolutamente giusta l’educazione che Salvini ha rivendicato nel salutare tutti», anche se poi aggiunge: «L’avrei salutato anche io, ma non so se nello stesso modo»”
Conclude il quotidiano
