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Sciopero Flotilla Gaza: 24 ore di protesta in tutta Italia contro l’intercettazione israeliana delle imbarcazioni umanitarie
L’Italia si è fermata. Dalle 21 di giovedì 2 ottobre alle 21 di venerdì 3, un’ondata di mobilitazioni ha attraversato il Paese, in risposta all’abbordaggio da parte di Israele delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla dirette a Gaza. Lo sciopero generale, indetto da CGIL e USB, ha coinvolto trasporti, scuole, enti locali, autorità indipendenti e vigili del fuoco, paralizzando interi settori e dando voce a una protesta che ha assunto dimensioni storiche.
Una mobilitazione senza precedenti
Lo sciopero Flotilla Gaza è stato proclamato come atto di solidarietà verso i 470 attivisti fermati da Israele, tra cui quattro parlamentari italiani: Marco Croatti, Annalisa Corrado, Arturo Scotto e Benedetta Scuderi, rientrati a Fiumicino con un volo da Tel Aviv. La loro liberazione ha placato solo in parte l’indignazione pubblica, mentre alcuni attivisti ancora detenuti hanno iniziato lo sciopero della fame.
Le piazze italiane si sono riempite: oltre 60mila persone a Roma, 50mila a Torino, decine di migliaia a Milano, Bologna, Firenze, Napoli e Genova. A Milano il corteo ha invaso la tangenziale Est, mentre a Bologna si sono registrati scontri con le forze dell’ordine e lanci di lacrimogeni in autostrada.
Trasporti bloccati, disagi diffusi
Lo sciopero ha colpito duramente il sistema dei trasporti. Trenitalia, Trenord e Trenitalia Tper hanno aderito, causando la cancellazione di circa il 50% dei treni regionali e nazionali. Italo ha garantito la circolazione, ma con forti ritardi. Anche il trasporto aereo ha subito interruzioni, con voli cancellati e code negli aeroporti. Le autostrade hanno visto presidi e rallentamenti, mentre il trasporto pubblico locale ha operato solo nelle fasce di garanzia.
Scuole, università e istituzioni in piazza
L’adesione è stata trasversale. Scuole e università hanno sospeso le lezioni, con occupazioni simboliche in molte città. A Roma, la facoltà di Scienze Politiche della Sapienza è stata occupata dagli studenti, che si sono autodefiniti “equipaggio a terra della Flotilla”. A Napoli, gli studenti dell’Orientale e della Federico II hanno organizzato conferenze stampa e presidi, mentre in Molise, nonostante il freddo pungente, centinaia di cittadini hanno sfilato con bandiere palestinesi.
Scontro istituzionale e tensioni politiche
La Commissione di Garanzia ha dichiarato lo sciopero “illegittimo” per mancato preavviso, ma CGIL e USB hanno rivendicato la legittimità dell’azione ai sensi dell’articolo 2, comma 7 della legge 146/1990, che consente deroghe in caso di gravi violazioni dell’ordine costituzionale. Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha minacciato la precettazione, mentre la premier Giorgia Meloni ha ironizzato sulla mobilitazione: “Weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme”.
Gaza, la Marinette e il silenzio internazionale
Mentre in Italia si protesta, Israele ha intercettato anche l’ultima imbarcazione della Flotilla, la Marinette, diretta a Gaza con aiuti umanitari. Il silenzio delle istituzioni europee e italiane ha alimentato la rabbia dei manifestanti, che denunciano l’assenza di corridoi umanitari e la criminalizzazione della solidarietà.
“Blocchiamo tutto”: il grido delle piazze
Lo slogan “Blocchiamo tutto” ha unito sindacati, studenti, movimenti civili e semplici cittadini. La protesta non si è limitata allo sciopero: sabato 4 ottobre è prevista una manifestazione nazionale a Roma, con la partecipazione di associazioni palestinesi e leader sindacali. Il messaggio è chiaro: l’Italia non vuole restare in silenzio di fronte a quella che molti definiscono una violazione del diritto internazionale e un attacco alla dignità umana.