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Alice ed Ellen, icone dello spettacolo europeo, hanno scelto di congedarsi insieme con il suicidio assistito in Germania
La notizia della scomparsa delle Gemelle Kessler, Alice ed Ellen, ha scosso l’opinione pubblica europea. Icone della televisione e dello spettacolo, protagoniste di decenni di varietà e di successi musicali, le due sorelle hanno scelto di congedarsi dal mondo nello stesso modo in cui lo avevano attraversato: insieme. La loro decisione di ricorrere al suicidio assistito, attraverso la Deutsche Gesellschaft fuer humanes Sterben (Dghs), la più antica e grande associazione tedesca che si occupa di diritti civili e fine vita, apre un dibattito profondo sulla libertà individuale e sulla dignità della morte.
Una decisione maturata “anni fa”
La portavoce della Dghs, Wega Wetzel, ha raccontato alla giornalista Tonia Mastrobuoni di Repubblica che le gemelle avevano presentato la loro richiesta “anni fa”. Non si è trattato dunque di un impulso improvviso, ma di una scelta meditata e condivisa, seguita passo dopo passo da professionisti incaricati di verificare la piena consapevolezza delle due sorelle. “Volevano morire insieme”, ha spiegato Wetzel, sottolineando come la loro volontà fosse chiara e costante nel tempo.
Il percorso previsto dalla legge
La procedura del suicidio assistito in Germania, legalizzata da una recente sentenza della Corte costituzionale, richiede controlli rigorosi. Prima un legale, poi un medico, devono accertarsi che la decisione sia “libera e responsabile”, che non vi siano alternative praticabili e che non si tratti di un gesto dettato da malattie psichiatriche o da pressioni esterne. Nel caso delle Kessler, entrambe le figure hanno seguito da vicino le sorelle, verificando che non emergessero dubbi o ripensamenti.
Il giorno stabilito, il 17 novembre, non aveva un significato particolare, ha chiarito Wetzel. Piuttosto, era il risultato dei tempi tecnici necessari per completare il percorso di valutazione e accompagnamento. In quella data, il medico e il legale erano presenti, come previsto, per garantire la correttezza della procedura.
L’ultimo gesto
Il momento finale è stato descritto con precisione: il medico prepara l’infusione, ma è il paziente a dover azionare la valvola. Prima di procedere, viene chiesto ancora una volta se la decisione sia chiara e definitiva. Si effettua persino una prova tecnica con soluzione salina, per assicurarsi che tutto sia compreso e voluto. Solo dopo questo ennesimo passaggio, le gemelle hanno potuto iniettarsi la dose letale. La morte sopraggiunge rapidamente, per arresto cardiaco. A quel punto, come da protocollo, viene chiamata la polizia per accertare il decesso e garantire la trasparenza dell’intera procedura.
Le garanzie di legalità
Un tema delicato riguarda la certezza che il gesto sia compiuto dal paziente stesso. “Effettivamente è un punto”, ha ammesso Wetzel. Per questo spesso sono presenti familiari, oppure si realizzano video che documentano l’atto, così da fugare ogni dubbio. La trasparenza è parte integrante del processo, proprio per evitare sospetti di pressioni o di interventi esterni.
Le ragioni di una scelta
La portavoce non ha voluto entrare nel merito delle motivazioni personali delle gemelle, ma ha ipotizzato che si trattasse di una decisione maturata per vari motivi. La loro vita, vissuta sempre in simbiosi, ha probabilmente reso naturale anche la scelta di condividere l’ultimo passo. La scomparsa delle Gemelle Kessler diventa così un simbolo di coerenza e di unione, ma anche di un diritto rivendicato: quello di morire con dignità, senza dover ricorrere a viaggi all’estero, come accade a chi sceglie la Svizzera.
Un segnale per la società
“Magari farà capire a molti che non è necessario andare in Svizzera, che si può morire con dignità anche in Germania”, ha concluso Wetzel. La vicenda delle Kessler, proprio per la loro notorietà, ha un valore pubblico che va oltre la dimensione privata. È un messaggio che potrebbe contribuire a normalizzare il dibattito sul fine vita, mostrando come la legge tedesca consenta un percorso regolato, rispettoso e umano.
Un addio che diventa memoria collettiva
La scomparsa delle Gemelle Kessler non è soltanto la fine di due vite straordinarie, ma anche un momento di riflessione collettiva. Le loro carriere hanno segnato la cultura popolare europea, e la loro scelta finale apre una discussione su temi universali: la libertà, la dignità, il diritto di decidere. In un’epoca in cui il fine vita è ancora oggetto di controversie politiche e morali, il gesto delle Kessler diventa un atto di testimonianza.
La loro morte, avvenuta insieme e in piena consapevolezza, rimarrà impressa come un capitolo di storia civile, oltre che di spettacolo. Un epilogo che, pur nella sua drammaticità, restituisce l’immagine di due donne che hanno voluto restare fedeli a se stesse fino all’ultimo istante.
