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Il centro sociale Askatasuna chiude i battenti. La Digos ha sequestrato e sgomberato il centro sociale situato a Torino. Nell’edificio di corso Regina Margherita 47, era occupato dal 1996 e considerato l’ultimo fortino dell’Autonomia. Il nome del centro in lingua basca significa “libertà”. Sono stati trovati all’alba sei attivisti, al terzo piano. Presenza in una parte inagibile del palazzo, che ha fatto saltare il patto del Comune con un comitato di garanti per un progetto sui beni comuni.
Askatasuna, perquisiti otto attivisti
Sono otto gli attivisti dell’area antagonista torinese oggetto di perquisizione locale e personale. Durante le perquisizioni, finalizzate ad acquisire elementi utili ad accertare i reati ipotizzati (violenza privata, lesioni personali aggravate, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento aggravato, violenza e resistenza a pubblico ufficiale aggravata, blocco stradale in concorso), sono stati sequestrati dispositivi elettronici, capi d’abbigliamento utilizzati durante le azioni violente e fumogeni.
Le indagini della Digos
Verrà quindi analizzato il materiale audio-visivo acquisito per individuare ulteriori responsabili e definire il quadro delle responsabilità personali. L’operazione di oggi rientra nelle attività già avviate dalla Digos dopo le violente contestazioni avvenute a Torino negli ultimi mesi, ovvero le occupazioni dei binari delle Stazioni di Porta Nuova e Porta Susa, avvenute lo scorso 22 e 24 settembre, l’attacco alla Leonardo SpA del 3 ottobre, le intrusioni alle Officine Grandi Riparazioni del 2 ottobre, alla sede della Città Metropolitana dello scorso 14 novembre ed alla sede del Quotidiano La Stampa del 28 novembre.
Piantedosi su X
“Sgomberato il centro sociale Askatasuna di Torino. Dallo Stato un segnale chiaro: non ci deve essere spazio per la violenza nel nostro Paese”. Lo scrive il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi su X.
Le parole degli attivisti
”Possono muovere tutti quelli che vogliono, ma non retrocederemo di un passo perché quello che è accaduto questa mattina non è un attacco ad Askatasuna ma a tutto il movimento per la Palestina. Pensano di dividerci in buoni e cattivi ma le lotte di questi anni hanno dimostrato che non sarà così – hanno detto i militanti – è importante che facciamo capire al ministro Piantedosi, a Giorgia Meloni e anche a Lo Russo che togliere Askatasuna è togliere un bene della città che da più di trent’anni vive in questo quartiere. Ma non abbiamo paura. Se toglieranno Askatasuna la risposta saranno le strade piene di giovani arrabbiati che non abbasseranno la testa e continueranno ad andare avanti”, hanno proseguito.
