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Il Sì al referendum sulla giustizia vede impegnato un fronte politicamente trasversale. Il centrodestra si è mobilitato. Ha già depositato la lettera di intenti dei capigruppo di Camera e Senato e conta di chiudere domani la raccolta firme di un quinto dei parlamentari. Questo è necessario a sostenere la consultazione popolare. Il leader di Forza Italia Tajani avverte: “Siamo pronti”. Quello di Noi Moderati Lupi annuncia la costituzione di un comitato per il Sì. Mercoledì a Roma la presentazione di quello attivato dall’Unione delle Camere penali. Meno scontato, ma appena confermato, l’impegno di Cesare Salvi favorevole alla separazione delle carriere dei magistrati.
Per il sì Forza Italia guida la coalizione
La data certa non c’è ancora – l’ipotesi pù accreditata è però il periodo tra metà marzo e le prime due settimane di aprile. Forza Italia rivendica la norma sulla separazione delle carriere dei magistrati come una vittoria storica del partito di Berlusconi. E’ il capogruppo al Senato Gasparri ad annunciare che è già iniziata la raccolta firme a sostegno della consultazione popolare. “Siamo i primi – sottolinea Gasparri – a volere che i cittadini si esprimano per abolire la spartizione correntizia del Csm e ridare prestigio e indipendenza alla magistratura.” Il primo passo formale – la lettera di intenti dei capigruppo di Camera e Senato – è già stata depositata, fanno sapere gli azzurri, e siamo pronti a consegnare martedì le firme di un quinto dei parlamentari necessarie a sostenere il referendum. In campo per il sì l’intero centrodestra con la deputata Marta Fascina che sottolinea: “La riforma è nel Dna di Forza Italia, Silvio Berlusconi l’ha sempre inclusa nei programmi elettorali di ogni tornata.”
Il campo largo per il no
Pronto a dare battaglia – schierato per il No – il campo largo con la segretaria del Pd Schlein che chiarisce: “Faremo il nostro percorso e i nostri comitati indipendentemente da quello già presentato dall’Associazione Nazionale Magistrati.”
