A San Giuseppe Vesuviano, un comune in provincia di Napoli, un manifesto funebre con la foto del sindaco Michele Sepe è comparso in uno dei locali del municipio. Nel manifesto, accanto all’immagine del sindaco e a quella di Padre Pio, risaltava una grave minaccia: “Il sindaco muore se non si dimette entro cinque giorni”. Praticamente una vera e propria minaccia di morte subita segnalata alle forze dell’ordine e sui è stato aperto immediatamente un fascicolo.
L’atto intimidatorio che ha colpito il Sindaco ha suscitato forte allarme in città e nell’ambiente politico
Il sindaco Sepe, eletto nel 2024 con il Partito Democratico, ha definito il gesto come un attacco alla legalità e al lavoro amministrativo in corso. I carabinieri, coordinati dalla Procura di Nola, stanno cercando di indirizzare le indagini senza lasciare, come ovvio che sia, nulla al caso, estendendole anche al tema molto dibattuto degli appalti pubblici gestiti negli ultimi mesi dal Comune.
Onda di indignazione a supporto della figura del Sindaco
Questo episodio, grave nella sua assurdità, non solo ha sollevato le naturali preoccupazioni per la sicurezza dello stesso Sindaco, ma ha purtroppo messo in luce un evidente tentativo di mettere in pericolo e di destabilizzare i principi di libertà e democrazia che dovrebbero caratterizzare sempre ogni forma di comunità. Le minacce, squallide per quanto violente, sono state condannate con evidenza dalle Autorità e non solo. All’unisono sono piovute a supporto del primo cittadino manifestazioni di solidarietà e vicinanza.
La risposta della cittadinanza di San Giuseppe Vesuviano
Alla gravità dell’episodio corrisponde una reazione ed un segnale forte di solidarietà ed unione, che non solo coinvolge i cittadini tutti, ma anche le istituzioni e le forze politiche locali, pronte a sostenere il Sindaco e la sua famiglia. Minacciare un Sindaco di morte per provare a distoglierlo dal suo mandato politico, è un attacco all’intero sistema democratico di un Paese. Il Sindaco, di qualsiasi colore politico sia, ha il diritto sempre e comunque di lavorare per il bene della Comunità, in un clima di serenità, dialogo, contrapposizioni democratiche ed ideologiche, senza dover mai temere per la propria incolumità.
Il senso di comunità di San Giuseppe Vesuviano
L’episodio ha fatto e deve far ancora di più emergere il senso di comunità del paese di San Giuseppe Vesuviano. Un fronte compatto senza se e senza ma alla ricerca di chi si è reso protagonista di un gesto vigliacco, stupido ed intollerabile. Una solidarietà senza distinzioni politiche e sociali, devono mettere in mostra la grandezza umana di un Paese abituato da sempre a lottare per imporsi, da sempre coinvolto in una lotta per le libertà ed i principi democratici di autonomia ed indipendenza, una comunità che ha sempre saputo reagire in maniera sublime ad ogni difficoltà.
L’attacco al Sindaco: un tentativo la voce democratica
Un atto del genere non è solo vile, non è solo un attacco personale, non riguarda esclusivamente la figura del Sindaco, ma è un attacco a tutta la comunità. La violenza non può e non deve trovare spazio in un contesto sociale basato sul vivere civile, sul rispetto reciproco, sull’amore per le idee, soprattutto e di più se diverse dalle tue. La violenza non può essere tollerata a prescindere dal fine. Non esiste alcun scopo giusto, non è possibile alcuna esimente, non è ipotizzabile mai e poi mai l’uso della violenza. La violazione della sede comunale assume poi un significato ancora più intenso di sfida alle istituzioni, un attacco non solo al Sindaco, ma ad ogni cittadino o politico, un attacco alla Casa di tutti, non solo al suo primo inquilino.
Un futuro di speranza dopo l’attacco al Sindaco
Se da una parte il manifesto con le minacce di morte al Sindaco ha scosso l’intera comunità, dall’altra dimostra come la violenza non spegnerà mai la forza, il potere del dialogo e dell’impegno civico. Una risposta di dignità, coesione e solidarietà accompagnerà le Forze dell’Ordine nel portare al termine nel più breve tempo possibile le indagini del caso. In un mondo segnato dalla divisione e dalla paura, dai toni accesi e dalle contrapposizioni violente, perché no, anche da un piccolo comune, come quello di San Giuseppe Vesuviano, può essere impartita una lezione di speranza, una lezione che dimostri come i valori fondamentali di una comunità, sebbene piccola, non potranno mai essere scossi da alcuna intimidazione.
“Sii il cambiamento che desideri vedere nel mondo”… (Mahatma Gandhi)
L’augurio e l’invito rivolto ai sangiuseppesi da un sangiuseppese prende quindi spunto da una famosa citazione di un grande uomo. Che ognuno di noi, da oggi in poi, possa essere il cambiamento che si desideri vedere nel mondo. Che anche un episodio simile possa quindi essere da punto di inizio per un cambiamento forte, totale, che parti da un piccolo paese e perché non possa espandersi come un’onda interminabile in tutto il mondo, uno tsunami di democrazia e libertà. I cambiamenti veri partono da noi stessi, dall’individuo, dalle piccole cose quotidiane, dall’imparare il senso di rispetto per gli altri, prima che per sé stessi.
