
Fonte immagine: tennis circus
Jannik Sinner preso a pallate da Tommy Paul e primo set perso 6-1. Incredibile quanto hanno visto gli spettatori a Roma nel primo set della semifinale dell’altoatesino contro Paul. “Scusate, abbiamo scherzato”, sembra dire l’azzurro mentre esce dalla modalità “off” e, con la stessa velocità con cui aveva incassato quel parziale, rimette le cose a posto: 1-6 6-0 6-3. Fa impressione anche così, il numero 1 del mondo, non solo quando liquida Ruud in 63 minuti concedendogli appena un game.
Sinner, un match rimesso a posto
Un match iniziato malissimo e rimesso sui binari giusti con una dimostrazione di forza e personalità inequivocabile. Il campione, d’altronde, si vede nelle giornate che sembrano davvero storte. Questa giornata, invece, finisce in gloria: Sinner in finale agli Internazionali d’Italia, domenica contro Alcaraz, cioè il miglior spot che il tennis globale possa offrire. Jannik è di nuovo all’atto conclusivo di un torneo, 110 giorni dopo la finale degli Australian Open vinta contro Zverev. La squalifica per doping è ormai un ricordo anche se brutto. Ora che i dubbi sul ritorno alla massima competitività sono stati spazzati via. Peraltro, è la prima finale di Jannik sulla terra da Umago 2022 (batté, guarda caso, Alcaraz). Tutto il Paese è in festa: l’ultimo italiano ad arrivare in finale agli Internazionali era stato Adriano Panatta nel 1978, sconfitto da Borg in cinque set. E di Panatta è anche l’ultimo trionfo al Foro, nel 1976.
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