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In Sudafrica è in corso un processo per presunto arruolamento di cittadini sudafricani da unire alle forze armate russe. Tra le imputate la conduttrice della locale radiotelevisione pubblica.
In Sudafrica è vietato l’arruolamento per forze armate straniere
Una conduttrice radio freelance della radiotelevisione pubblica sudafricana è comparsa in tribunale con l’accusa di aver reclutato uomini per l’esercito russo. Nonkululeko Patricia Mantula è tra le cinque persone incriminate per aver violato la legge locale. Essa vieta ai cittadini sudafricani di unirsi alle forze armate straniere senza autorizzazione ufficiale. La National Prosecuting Authority (Npa) ha detto che Mantula è stata arrestata. Insieme a lei fermati anche quattro uomini all’aeroporto internazionale di Johannesburg. Stavano per imbarcarsi su un volo per la Russia via Emirati Arabi Uniti. Le accuse arrivano dopo che, a novembre il governo sudafricano aveva denunciato che 17 cittadini sono rimasti intrappolati nella regione ucraina del Donbass. Avrebbero firmato a loro insaputa contratti mercenari in cirillico.
La condanna di Pretoria
Pretoria ha condannato “lo sfruttamento di giovani vulnerabili da parte di individui legati a entità militari straniere”. Il governo ha annunciato di lavorare per riportarli a casa, ma non ha ancora realizzato ciò. L’arresto di Mantula segue la clamorosa dimissione dal Parlamento di Duduzile Zuma-Sambudla. La figlia dell’ex presidente Jacob Zuma avrebbe ingannato i 17 uomini – tra cui alcuni suoi parenti – per combattere per la Russia. Zuma-Sambudla nega ogni coinvolgimento. E’ stata la sorellastra Nkosazana Zuma-Mncube a presentare l’accusa. La donna sostiene che otto dei reclutati appartengano alla sua famiglia e siano stati “consegnati a un gruppo mercenario russo senza il loro consenso”. Il Sudafrica, dove la disoccupazione supera il 30% e colpisce in modo particolare i giovani, teme che la vulnerabilità economica favorisca il reclutamento per conflitti all’estero.
