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Tridico: tra amarezza e orgoglio, il candidato del centrosinistra rivendica l’impegno per la Calabria e rilancia il ruolo della sinistra.
Il silenzio che avvolge il quartier generale di Pasquale Tridico, a Rende, è quello delle grandi battaglie appena concluse. La tornata elettorale per la Presidenza della Regione Calabria ha visto la netta affermazione di Roberto Occhiuto, presidente uscente e candidato del centrodestra, lasciando al campo progressista il compito di riflettere, riorganizzarsi e ripartire. E proprio da qui prende forma il racconto di Tridico tra amarezza, consapevolezza e orgoglio.
Una campagna breve, ma intensa
“È stata una battaglia vera, intensa, breve. Molto breve” – ha dichiarato Tridico, visibilmente provato ma lucido nell’analisi. Le dimissioni anticipate di Occhiuto, arrivate in piena estate, hanno costretto le forze progressiste a una corsa contro il tempo. “Ci ha colti di sorpresa, ma abbiamo risposto con determinazione. Ringrazio i partiti che hanno creduto in me e i candidati della mia lista, che ad agosto hanno scelto di abbracciare questa sfida”.
L’amore per la Calabria, oltre la residenza
Il volto di Tridico è quello di un economista prestato alla politica, già presidente dell’INPS e oggi europarlamentare, che ha deciso di mettersi in gioco per la sua terra. Una terra che, come ha ribadito, ama profondamente, nonostante le polemiche sulla sua residenza. “Dicono che non sei calabrese perché non hai la residenza, ma è il destino di tanti giovani calabresi. Vivono altrove, lavorano altrove, ma non smettono mai di amare questa terra”.
I temi centrali: sanità, mobilità, spopolamento
Durante la campagna elettorale, Tridico ha attraversato oltre 120 comuni calabresi, raccogliendo testimonianze e denunce su sanità, mobilità, economia e spopolamento. “Abbiamo ascoltato il grido di dolore di una regione che chiede risposte. E la sinistra ha uno spazio ampio su cui impegnarsi. La politica deve tornare a essere strumento di servizio, non solo di gestione”.
Partecipazione e affluenza: una ferita aperta
Il dato sull’affluenza, in calo rispetto alle precedenti elezioni, è stato letto da Tridico come un segnale preoccupante. “Lo spopolamento incide anche sulla partecipazione democratica. È una ferita aperta, che non possiamo ignorare”. Eppure, nonostante la sconfitta, il candidato del centrosinistra ha voluto sottolineare il valore umano e civile della campagna appena conclusa. “C’è grande delusione, ma anche tanto orgoglio. Il sostegno di attivisti e volontari, che si sono spesi con spirito di servizio, è stato commovente. Non era scontato farlo ad agosto”.
Per Tridico una nuova fase
Tridico non è un uomo che si ritira. Al contrario, rilancia. “Abbiamo lottato per una causa giusta. Da qui parte una nuova fase. La Calabria ha bisogno di una visione, di una politica che sappia ascoltare e costruire. Io continuerò a impegnarmi, dentro e fuori dalle istituzioni”.
Un impegno che continua
Le sue parole non sono solo un bilancio, ma anche un manifesto. Un invito a non arrendersi, a trasformare la delusione in energia politica. “Ho accettato questa sfida con orgoglio, per la mia terra. E continuerò a farlo. Perché la Calabria merita di più”.
In un contesto politico segnato da polarizzazioni e strategie tattiche, Tridico rappresenta una voce fuori dal coro: quella di chi crede ancora nella forza delle idee, nella dignità del servizio pubblico, nella possibilità di un cambiamento reale. E mentre Occhiuto festeggia la riconferma, Tridico prepara il terreno per una nuova stagione di impegno.