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Droni russi in Polonia, Varsavia invoca l’articolo 4 della Nato
La guerra in Ucraina giunge al giorno 1.295. Il premier polacco Donald Tusk ha riferito di molteplici “violazioni dello spazio aereo” da parte della Russia: “I militari hanno utilizzato armi contro gli obiettivi” identificati come droni. “Non siamo mai stati così vicini a un conflitto dalla Seconda Guerra Mondiale”, ha aggiunto. Dieci gli oggetti volanti rilevati dai radar. L’esercito polacco ha parlato di un “atto di aggressione”. Tusk ha rivelato l’intenzione di invocare l’articolo 4.
Profumo di guerra estesa oltre l’ Ucraina…
L’incaricato d’affari russo in Polonia, Andrei Ordash, però nega: “Accuse infondate, non ci sono prove che quei droni siano russi”. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha parlato di “precedente estremamente pericoloso per l’Europa”. Giorgia Meloni: “Inaccettabile violazione dello spazio aereo dell’Alleanza Atlantica”. Sergio Mattarella ha ricordato quanto avvenne nel 1914 con l’inizio della prima guerra mondiali spiegando che “l’imprudenza dei comportamenti provoca conseguenze anche se non sono scientemente volute”.
Ucraina, cosa sono le “garanzie di sicurezza” e quali Stati europei disponibili a inviare truppe
L’Europa sta tornando bruscamente alla storia. Convinti per 80 anni che le guerre fossero soltanto un ricordo, gli Stati europei si associavano in un’unione economica, ma non certo culturale o nazionale. Le rivalità e le divisioni interne sono rimaste, e oggi costituiscono il principale ostacolo alla formazione di una difesa comune. Assieme a un altro aspetto: la sudditanza all’egemonia degli Stati Uniti i quali ora vogliono scaricare sulle nostre spalle parte della protezione del continente.
Articolo 4 della Nato: perché la Polonia lo ha invocato e quando è già successo
L’attivazione dell’articolo 4 del Trattato Nato da parte della Polonia segna un momento delicato nei rapporti di sicurezza tra l’Alleanza Atlantica e la Russia. Dopo che alcuni droni sono entrati nello spazio aereo polacco durante un massiccio attacco aereo su obiettivi in Ucraina, il governo di Varsavia ha scelto di attivare la clausola che prevede una consultazione tra gli Stati membri in caso di minaccia alla sicurezza nazionale. Il premier Donald Tusk ha dichiarato di aver preso questa decisione congiuntamente al presidente Karol Nawrocki, definendo l’episodio una “provocazione su vasta scala” e chiedendo una reazione coordinata all’interno dell’Alleanza. Ma cosa prevede esattamente questo articolo e quante volte è stato attivato nella storia della Nato?
Occasionalmente invocato: precedenti storici e frequenza
L’articolo 4 è stato utilizzato in modo piuttosto limitato nella storia dell’Alleanza Atlantica, a testimonianza del suo carattere eccezionale. La prima invocazione risale al 2003, quando la Turchia lo attivò in vista dell’invasione americana dell’Iraq, preoccupata per le possibili ripercussioni sul proprio territorio. La Turchia è anche il Paese che ne ha fatto ricorso più frequentemente, con almeno cinque attivazioni formali, in particolare nel 2012 e nel 2015 in risposta a minacce provenienti dalla Siria e al rafforzarsi dello Stato Islamico lungo i suoi confini meridionali. Nel 2014, furono alcuni membri dell’Europa orientale, tra cui Polonia e Paesi Baltici, a invocare l’articolo 4 in seguito all’annessione della Crimea da parte della Russia.
La guerra in Ucraina e il contemporaneo riavvicinamento tra Washington e Mosca hanno inserito nel dibattito anche la questione delle “garanzie di sicurezza” richieste da Kiev
Un peso che dovremmo addossarci noi europei, con gli Stati Uniti a dirigerci. Ma che già ci fa litigare fra Paesi disposti (a parole) a inviare truppe per Kiev e Paesi contrari a un coinvolgimento diretto contro la Russia. La campagna di riarmo risponde a questa esigenza, con Donald Trump addetto al megafono della propaganda: contro il lassismo degli europei, contro il deficit commerciale nei nostri confronti (vitale invece per restare superpotenza), contro la Nato. Peccato che l’Alleanza Atlantica sia il vero esercito europeo, nelle salde mani degli Usa. E non se ne andrà mai, né cederà il comando effettivo a francesi, tedeschi o polacchi. Da qui un’altra scomoda, ma necessaria verità: il riarmo è una questione sostanzialmente industriale, non bellica.La guerra in Ucraina e il contemporaneo riavvicinamento tra Washington e Mosca hanno inserito nel dibattito anche la questione delle “garanzie di sicurezza” richieste da Kiev
