Un’alleanza strategica tra Inail e il mondo cooperativo per costruire percorsi di autonomia, inclusione e lavoro dedicati alle persone con disabilità da lavoro.
Unire le forze per promuovere l’autonomia, l’inclusione sociale e il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità da lavoro: è questo l’obiettivo del nuovo Protocollo d’Intesa sottoscritto da Inail con Confcooperative, Legacoop e AGCI, le tre principali centrali del mondo cooperativo italiano. Un accordo triennale che punta a valorizzare le competenze delle imprese cooperative e sociali, mettendole al servizio di percorsi personalizzati e progetti concreti per chi, a seguito di un infortunio sul lavoro, si trova ad affrontare nuove sfide di vita e di occupazione.
Una rete di oltre 35mila imprese al servizio dell’inclusione
Il Protocollo d’Intesa, firmato a Roma dal presidente dell’Inail Fabrizio D’Ascenzo, da Stefano Granata (Confcooperative Federsolidarietà), Massimo Ascari (Legacoopsociali) ed Emanuele Monaci (AGCI Imprese Sociali), rappresenta un passo significativo verso una rete integrata di interventi che coniugano tutela, formazione e accompagnamento. Le tre centrali cooperative coinvolte rappresentano oltre 35mila imprese e 1.150.000 lavoratori, di cui più di 400mila operano nel settore sociale. Un patrimonio di esperienze e professionalità che diventa leva strategica per l’inclusione attiva.
Interventi concreti per il reinserimento lavorativo
Tra le azioni previste dal Protocollo d’Intesa figurano interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, adeguamento delle postazioni di lavoro, formazione professionale e tutoraggio. L’obiettivo è favorire il rientro nel mondo del lavoro, anche attraverso l’inserimento nelle cooperative sociali di tipo B, che per legge devono impiegare almeno il 30% di persone svantaggiate o con disabilità. Attualmente, queste realtà danno lavoro a oltre 120.000 persone, di cui 18.500 con disabilità, generando un valore produttivo aggregato superiore ai 3,5 miliardi di euro.
Coordinamento nazionale e elenchi regionali
Il Protocollo d’Intesa prevede inoltre la creazione di elenchi regionali di cooperative e imprese sociali iscritte alle associazioni firmatarie, che potranno essere coinvolte direttamente nella realizzazione degli interventi di reinserimento. Una cabina di regia nazionale, composta da rappresentanti di ciascuna parte, coordinerà le attività e redigerà una relazione semestrale sullo stato di attuazione dell’accordo.
Le dichiarazioni dei protagonisti
“Questo Protocollo d’Intesa segna l’inizio di una collaborazione strutturata e strategica – ha dichiarato D’Ascenzo – che rafforza la tutela globale degli assistiti Inail. Grazie alla sinergia con il mondo cooperativo, possiamo ampliare l’efficacia e la diffusione degli interventi, valorizzando esperienze già consolidate nei settori socio-assistenziale, educativo e sanitario.”
Dal canto loro, i rappresentanti delle centrali cooperative hanno sottolineato l’importanza di costruire una relazione stabile con Inail, capace di generare opportunità concrete di lavoro e percorsi di assistenza sociale per le persone vittime di infortuni. “Nel mondo cooperativo – hanno affermato Granata, Ascari e Monaci – queste opportunità sono già realtà per migliaia di persone svantaggiate. Ci auguriamo che il Protocollo d’Intesa possa aprire la strada a nuovi inserimenti lavorativi in partenariato con l’Istituto.”
Cultura della disabilità e Servizio Civile Universale
Oltre agli interventi diretti, l’accordo contempla anche attività di promozione culturale e sensibilizzazione: eventi, studi e iniziative formative per diffondere la cultura dei diritti delle persone con disabilità e far conoscere le misure di sostegno messe in campo da Inail. È previsto anche il coinvolgimento dei volontari del Servizio Civile Universale, come ulteriore risorsa per accompagnare i percorsi di autonomia e inclusione.
Un modello replicabile di collaborazione
Il Protocollo d’Intesa non comporta oneri economici diretti tra le parti, ma si fonda sulla condivisione di risorse professionali, tecniche e strumentali. Gli accordi attuativi che seguiranno ne definiranno nel dettaglio obiettivi, strumenti, tempistiche e modalità operative, garantendo replicabilità e trasparenza.
In un momento storico in cui il lavoro torna al centro del dibattito pubblico come strumento di dignità e partecipazione, questo Protocollo d’Intesa si propone come modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni e società civile. Un patto per l’inclusione che mette al centro la persona, le sue competenze e il diritto a una vita piena, dentro e fuori il lavoro.
