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Gli USA stanno, non tanto lentamente, abbandonando l’Europa a se stessa nella guerra in Ucraina. Trump sta facendo ben capire quale sia la strategia della nuova amministrazione USA in merito alla sicurezza nazionale. E questo, scrive “La Repubblica “piace, e non poco, a Vladimir Putin. «La consideriamo un passo positivo, gli aggiustamenti sono in gran parte coerenti con la nostra visione», afferma Dimitry Peskov, il portavoce del Cremlino. Per non lasciare dubbi, l’ex presidente Medvedev risponde al post nel quale Elon Musk si augura la distruzione della Ue: «Esatto», scrive il numero due del Consiglio di Sicurezza russo. Peskov quindi si affretta a usare la notizia arrivata da Washington per vestirsi da colomba nella guerra scoppiata per decisione russa. «Continuiamo in modo costruttivo il lavoro congiunto per trovare una soluzione pacifica in Ucraina».”
USA, progressi negli accordi di pace con Kiev, ma la Russia fa muro
Continua Repubblica: “A Miami le delegazioni americana e ucraina stanno facendo progressi nel testo dell’accordo, cercando una soluzione alternativa per il Donbass occupato e inserendo meccanismi di protezione stile articolo 5 della Nato, ma da Mosca i segnali non sono buoni. «Servono cambiamenti radicali e modifiche serie al piano di pace Usa», dichiara Yuri Ushakov, consigliere di Putin per la politica estera.”
Il commento social di Trump Jr.
Anche Donald Trump Jr. sottolinea l’indirizzo ormai preso dalla politica sulla sicurezza americana. “…le opzioni sono «capitolare» e «Make Europe Great Again». Tra i commenti anche quello di Kirill Dimitriev, negoziatore dell’armistizio in Ucraina per conto di Putin. «I più grandi diplomatici europei sono nel panico. Risolvete i problemi creati dall’Ue: immigrazione incontrollata, tassi di criminalità crescenti, de-industrializzazione, declino economico accelerato. L’Europa merita di meglio».”
Una “dottrina Monroe 2.0”?
La Repubblica chiude l’articolo con “le parole del segretario della Difesa americano. «Il Pentagono sarà più concentrato nell’emisfero Occidentale», spiega Pete Hegseth, riferendosi appunto al quadrante indo-cinese. «Non sarà distratto dalla costruzione di democrazia, dalla guerre infine e dai cambi di regime, metteremo prima di tutto i nostri interessi, basta con l’idealismo utopico. È ora del realismo duro e puro». In pratica, l’opposto della tradizionale linea americana del periodo successivo alla Guerra Fredda.”
