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Il ministro degli esteri cinese Wang Yi è arrivato nella giornata di ieri a Roma. Oggi e domani farà tappa nel suo viaggio in Europa che prevede, dal 10 ottobre, un passaggio in Svizzera. Wang Yi oggi ha avuto un incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nell’agenda del ministro i rapporti con l’Europa e, più in generale, le tensioni globali. Tra i temi, ovviamente, anche i conflitti armati e commerciali in atto nonché il ruolo del multilateralismo e delle istituzioni sovranazionali.
Wang Yi conosce bene il nostro Paese
Il ministro conosce molto bene l’Italia, ad accoglierlo il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, poi un pranzo di benvenuto a Villa Madama. Su “Il Sole 24 Ore” leggiamo che è stata “cruciale la partecipazione delle due delegazioni alla XII edizione del Comitato Governativo Italia-Cina al quale spetta il compito di attuare il Piano d’azione per il rafforzamento del Partenariato Strategico Globale Cina-Italia (2024-2027) siglato a Pechino in occasione del 20° anniversario il 28 luglio 2024 dal Primo ministro Li Qiang e dal Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni. Il Piano da’ priorità alla cooperazione bilaterale nei settori del commercio e degli investimenti, nell’ambito finanziario, dell’innovazione scientifica e tecnologica e dell’istruzione; dello sviluppo verde e sostenibile, del settore medico-sanitario e, infine, dei rapporti culturali e scambi people-to-people.”
Dal Presidente Mattarella
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale il Ministro degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese e Direttore della Commissione per gli Affari Esteri del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, Wang Yi. Era presente all’incontro il Sottosegretario di Stato agli Affari Esteri e alla Cooperazione Internazionale, Giorgio Silli.
Uno scenario internazionale difficile
La guerra planetaria dei dazi non ha favorito il riequilibrio del volume complessivo degli scambi Italia-Cina che nei primi otto mesi del 2025 ha raggiunto quota 49,8 miliardi di euro, con un incremento del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Scrive il Sole 24 Ore. Le esportazioni italiane verso la Cina si sono attestate a 9,1 miliardi di euro (-11,1%), mentre le importazioni dalla Cina hanno registrato 40,7 miliardi di euro (+24,5%). In base a valutazioni Ice l’export italiano in Cina nel 2024 si è concentrato su macchinari e apparecchiature per 3,568 miliardi di dollari Usa (-4,2%), abbigliamento pari a 2,076 miliardi (+15%), prodotti chimici da 1,195 miliardi (-5,4%), prodotti farmaceutici: 923 milioni (-79,1%). In crescita i prodotti metallurgici: 316 milioni di dollari Usa (+23%) e minerari 230 milioni (+27,7%).
Servono incentivi
In quanto all’import taliano dalla Cina 2024 per settore spiccano i prodotti chimici: 8,392 miliardi (+44%), computer e prodotti elettronici/ottici a 7,510 miliardi (-7%), macchinari e apparecchiature per 5,832 miliardi (+4%), apparecchiature elettriche da 5,826 miliardi USD (-10,2%). In crescita anche il settore dei mobili, 734 milioni (+20,5%) e articoli in gomma e plastica 1,941 miliardi (+12,1%). Servono incentivi per favorire gli investimenti italiani in Cina, nel 2022 stando a Reprint Databank erano presenti 1.425 imprese, con 109.490 dipendenti, e un fatturato da 33 miliardi di euro in Investimenti Diretti Esteri (IDE) 2022 secondo dati Banca d’Italia mentre gli IDE italiani in Cina erano a 15 miliardi gli IDE cinese in Italia erano pari 2,8 miliardi di euro. Già nel Piano le parti si sono impegnate a rafforzare le agevolazioni degli investimenti, anche sul versante commercio digitale, nonché sul tema commercio-ambiente.
Le delegazioni cinesi in Italia
Tante le delegazioni delle diverse province cinesi al seguito del ministro. Ovviamente le delegazioni cinesi danno il benvenuto ai rappresentanti dei settori industriali e commerciali italiani per le visite nel Jiangsu e per la partecipazione alla costruzione dei parchi industriali. Anche le fiere rientrano negli strumenti di attrazione per l’internazionalizzazione dei rispettivi mercati e per la promozione dell’interscambio commerciale bilaterale. Le parti avevano concordato un anno fa sull’importanza di intensificare e riequilibrare gli scambi commerciali reciproci, esplorare il potenziale del commercio bilaterale e continuare ad incentivare i flussi di investimento nei due sensi, in un contesto trasparente e a parità di condizioni. Si vedrà in queste ore quanto e come il sostegno al ruolo degli enti di promozione del commercio e degli investimenti e delle associazioni imprenditoriali dei due Paesi stia rafforzando il dialogo e la cooperazione, con la necessaria prevenzione dei rischi per la risoluzione delle controversie.