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Missili Tomahawk, l’arma strategica che Zelensky vuole per cambiare il corso della guerra
In un gesto che potrebbe cambiare gli equilibri del conflitto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ufficialmente al presidente statunitense Donald Trump la fornitura dei missili Tomahawk. La notizia, riportata dal Telegraph, arriva mentre la tensione tra Russia e NATO tocca nuovi picchi.
Missili Tomahawk per costringere Putin a trattare
Secondo fonti diplomatiche, Zelensky avrebbe motivato la richiesta con l’urgenza di “costringere Putin a trattare seriamente”. I Tomahawk, missili da crociera a lungo raggio, rappresenterebbero un salto strategico per le difese ucraine, capaci di colpire obiettivi sensibili con precisione chirurgica.
Mosca reagisce: “Se la NATO abbatte jet russi, è guerra”
La reazione del Cremlino è stata immediata. Dmitri Peskov, portavoce di Vladimir Putin, ha definito la mossa “una provocazione irresponsabile”, accusando Zelensky di “sforzi disperati”. L’ambasciatore russo in Francia ha rincarato: “Se la NATO abbatte jet russi, è guerra”.
Europa in allerta: droni in Danimarca, jet vicino all’Alaska
Nel frattempo, le incursioni russe si moltiplicano. Quattro jet intercettati dagli Stati Uniti vicino all’Alaska, provocazioni ai confini lettoni e un’allerta droni in Danimarca hanno costretto alla chiusura temporanea dell’aeroporto di Aalborg.
Escalation in vista: la diplomazia sotto pressione
La richiesta dei Tomahawk non è solo una mossa militare: è un messaggio politico. Zelensky non arretra, e intende dimostrare che l’Ucraina non sarà intimidita. Ma il rischio di escalation è reale, e l’Europa osserva con crescente preoccupazione.

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