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A Tianjin, in Cina, il 25esimo vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (Sco). Presente ovviamente il padrone di casa, il presidente cinese Xi Jinping, il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro indiano Narendra Modi. Il vertice si svolge in un contesto di crescenti tensioni globali e rapporti difficili con gli Stati Uniti.
Cina, prima presenza per il presidente indiano Modi
Modi è arrivato ieri a Tianjin, nel suo primo viaggio in Cina da sette anni. La sua presenza è segno di un disgelo nei rapporti tra Pechino e Nuova Delhi dopo lo scontro di confine del 2020 costato oltre 70 vittime. La visita segue una serie di passi per rilanciare il dialogo politico. I due giganti dell’Est parleranno di accordi sulla riapertura del commercio frontaliero e della ripresa dei voli diretti. Il Cremlino ha già annunciato che Modi vedrà Putin il primo settembre. Sarà il primo faccia a faccia tra i due leader dall’introduzione da parte di Washington di un dazio del 50% sulle esportazioni indiane in risposta agli acquisti di greggio russo, che l’India rivendica nel quadro della propria sovranità.
Il vertice vedrà diversi incontri bilaterali
L’appuntamento sarà l’occasione per incontri bilaterali, incluso quello previsto tra Putin, il presidente iraniano Masud Pezeshkian e il turco Recep Tayyip Erdogan. Pechino ha sottolineato che é la più ampia riunione dalla fondazione della Sco. L’agenda sarà incentrata su sicurezza regionale, multilateralismo e sviluppo sostenibile. Secondo il viceministro cinese degli Esteri Liu Bin, il vertice “porterà l’organizzazione in una nuova fase di sviluppo” con “maggiore solidarietà e coordinamento più stretto”, nonostante permangano divergenze interne tra i membri.
Verso un nuovo ordine mondiale?
Gli osservatori ritengono possa esserci l’annuncio di misure concrete per facilitare commercio e investimenti. I partecipanti vorranno rafforzare la cooperazione in materia di difesa, promuovere la dedollarizzazione e mettere in discussione la supremazia occidentale. La Sco riunisce dieci Paesi membri – Cina, Russia, India, Pakistan, Iran, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan. I dieci rappresentano circa il 40% della popolazione mondiale. Non prevede clausole di difesa collettiva e si propone come piattaforma di cooperazione politica, economica e di sicurezza.