
Come ha riportato Tuttonapoli in un’intervista a Giovanni Malagò il tema Maradona in vista di Euro 2032 resta centrale. Ecco uno stralcio del suo intervento “Sono molto amico di Antonio Conte, tra noi c’è un ottimo rapporto di amicizia. Napoli dopo Roma è la città che conosco meglio, ho un rapporto professionale con la città, poi con Roberto Mottola abbiamo un rapporto speciale per la Coppa America. Con la famiglia De Laurentiis siamo intimi, Aurelio l’ho incontrato alla sfilata di Armani domenica e stavamo seduti fisicamente accanto. Napoli può brillare anche in Europa non solo in Italia…tutto questo in Italia è figlio di scelte di Italia 90, oggi sappiamo com’è la direzione degli impianti. Sento che per Euro 2032 Napoli e Milano potrebbero restare fuori. Manfredi non gioca questa partita da solo… per Euro 2032 ci sono due paesi ospitanti, la Turchia ha 12 stadi pronti. L’Italia ne ha pronti tre”.
Ma come sta la situazione realmente in vista di Euro 2032?
Analizziamo dapprima il contesto e poi i requisiti richiesti: Italia e Turchia sono i paesi co‑organizzatori dell’Europeo 2032. La UEFA richiede che ciascun paese indichi 5 stadi idonei entro ottobre 2026. In Italia, molti stadi che sono stati proposti però necessitano di ristrutturazioni o ammodernamenti: adeguamenti strutturali, infrastrutturali, tecnologici, migliori standard di comfort e sicurezza. Quali stadi sono finora in pole position. Sono considerati praticamente certi: Milano, Roma, Torino. Altre candidature con progetti più o meno avanzati includono: Firenze (nuovo Franchi), Genova (restyling del Luigi Ferraris), Napoli (ristrutturazione del Maradona), Bari, Bologna (restauro del Dall’Ara), Cagliari (nuovo stadio), Verona (Bentegodi). Anche Palermo è previsto come alternativa nel dossier.
Ma quali sono le criticità reali ed i punti deboli?
Certamente in Italia si pagano i soliti ritardi burocratici e gli impervi iter amministrativi. Ci sono poi stadi che dovrebbero essere di punta che necessitano di interventi urgenti e dispendiosi. Per esempio la situazione, oltre del Maradona, del San Siro è davvero allarmante costretto fra il nodo decisionale tra ristrutturazione e nuovo impianto. In ogni caso le condizioni generali degli impianti non rientrano per la maggior parte dei casi negli standard UEFA. Per quanto riguarda poi il capitolo dei finanziamenti, si tenga presente che il fondo da 300 milioni potrebbe non bastare ed i tempi per addivenire ormai ad una soluzione e completare i lavori sono davvero brevi considerando la scadenza ottobre 2026.
Quali dunque i possibili scenari in vista di Euro 2032?
Il primo scenario, lo scenario ottimistico prevede la possibilità di avere 5 stadi scelti entro la scadenza, con i lavori completati in tempo. Subito dopo c’è un’ipotesi a livello intermedio che pone la concreta possibilità che solo alcuni impianti possano risultare alla fine adeguati in Italia, spostando, per Euro 2032, alcune gare, inizialmente previste in Italia, in Turchia. Infine, se si pensa allo scenario più pessimista, incombe sempre il rischio che, ritardi e mancanza di fondi, provochino la revoca di parte dell’organizzazione.
Possibili misure proposte
Istituzione di un fondo da 300 milioni di euro dal Governo con ipotesi di un commissario speciale agli stadi per coordinare i lavori, con speciale snellimento delle procedure burocratiche. Bisogna comprendere che l’Italia ha una grande opportunità con Euro 2032 per modernizzare il proprio patrimonio di impianti sportivi e migliorare la competitività internazionale. La sfida però resta complessa: servono risorse adeguate, efficienza amministrativa e una visione di lungo periodo. Se affrontata con decisione, Euro 2032 potrà lasciare un’eredità positiva per il calcio e per il Paese. In particolar modo per Napoli, che potrebbe vedere, alla luce di questa manifestazione, rinato il proprio impianto storico, che permetterebbe la crescita costante della città e della sua squadra.