Inter, rifinanziato il debito da 415 milioni: il piano Oaktree per evitare l’esclusione dalla Serie A
L’Inter ha ufficialmente avviato una nuova e cruciale operazione di rifinanziamento del debito. Il club nerazzurro ha annunciato il rimborso anticipato del bond da 415 milioni di euro (attualmente ridotto a circa 412 milioni) emesso nel 2022 e originariamente in scadenza a febbraio 2027. Il pagamento è previsto per il 26 giugno 2025, ma la manovra non rappresenta una scelta strategica finalizzata alla crescita: è, piuttosto, una mossa obbligata per garantire la sopravvivenza finanziaria e, soprattutto, l’iscrizione al campionato 2026/27.
Un obbligo, non una scelta: cambia il sistema di controllo finanziario
A spingere l’Inter verso questo intervento non è stata un’aspirazione alla stabilità o alla riduzione del debito, bensì l’entrata in vigore di un nuovo organismo indipendente di controllo finanziario, che a partire dal 2026 prenderà il posto della Covisoc. Questo nuovo ente introdurrà parametri più stringenti, in particolare riguardo all’indebitamento a breve termine, imponendo limiti che l’Inter non avrebbe potuto rispettare con un debito superiore ai 400 milioni.
Senza questa manovra, il club sarebbe andato incontro a una probabile esclusione dalla Serie A. Un’eventualità che avrebbe determinato un crollo del valore dell’asset Inter, qualcosa che il fondo statunitense Oaktree, da poche settimane proprietario del club, non può permettersi.
Il piano finanziario: 300 milioni da rifinanziamento, 100 dalle casse del club
Il nuovo piano prevede l’arrivo di un finanziamento da circa 300 milioni di euro, che sostituirà l’attuale bond e verrà sottoscritto da investitori istituzionali. I restanti 100 milioni saranno coperti direttamente dal club, attingendo a risorse liquide interne. Un dettaglio importante: Oaktree non metterà un euro di tasca propria. I fondi necessari verranno reperiti dalla cassa del club, alimentata da una stagione economicamente eccezionale — contraddistinta da buoni risultati sportivi, incassi da stadio e sponsorizzazioni in crescita.
Questa scelta consente di alleggerire l’esposizione a breve termine e migliorare i parametri di bilancio. Tuttavia, il debito non scompare: viene posticipato e, in parte, ridotto.
La nuova scadenza? Probabilmente fino al 2031
I dettagli del nuovo finanziamento non sono ancora pubblici, ma è probabile che la sua scadenza venga fissata a cinque o sei anni, portando l’orizzonte al 2030 o 2031. Anche il tasso d’interesse dovrebbe essere inferiore rispetto a quello del bond precedente, grazie a un contesto di maggiore fiducia verso la nuova governance e a margini più favorevoli.
Tutto ciò permetterà all’Inter di guadagnare tempo, sia per consolidare i conti, sia per valorizzare il club in vista di una possibile cessione a un nuovo proprietario.
Oaktree vuole vendere, ma non svendere
Il fondo Oaktree ha rilevato il controllo dell’Inter solo di recente, a seguito dell’inadempienza del gruppo Suning nel rimborso del prestito da 275 milioni di euro. Tuttavia, l’intenzione del fondo californiano non è quella di restare a lungo nella gestione del club. L’obiettivo è mantenere l’asset in vita, evitare danni reputazionali ed economici, e valorizzarlo al massimo per poi cederlo sul mercato internazionale.
Una retrocessione amministrativa o un’esclusione dalla Serie A avrebbe compromesso questo piano, riducendo drasticamente l’attrattività del club per potenziali acquirenti. Con il rifinanziamento, invece, Oaktree punta a stabilizzare temporaneamente la situazione e ad allungare i tempi utili per trovare un compratore disposto ad assumersi anche l’onere del debito residuo.
Una soluzione momentanea, non definitiva
È importante sottolinearlo: questa operazione non cancella il problema del debito interista, ma lo rimodula, lo differisce e lo ridimensiona nel breve periodo. Non cambia l’essenza della situazione: l’Inter resta un club con forti passività strutturali, dipendente dai risultati sportivi e dalle plusvalenze di mercato, e ora anche da un azionista finanziario che ragiona con logiche da fondo d’investimento.
Le prospettive: da evitare il tracollo, a costruire un futuro
Nel breve termine, la manovra rappresenta una boccata d’ossigeno e soprattutto una mossa salva-campionato. Nel medio-lungo periodo, sarà fondamentale capire se Oaktree riuscirà a:
- ridurre il debito complessivo,
- consolidare le entrate,
- trovare un acquirente solido e competente.
Il vero punto interrogativo resta l’equilibrio tra sostenibilità e competitività: riuscirà l’Inter a mantenere una rosa all’altezza, senza compromettere la stabilità finanziaria? La stagione 2025/26 si preannuncia decisiva, anche su questo fronte.

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