Giustizia Sportiva: Berruto Chiede Indagine Parlamentare, Bufera su Gravina
La giustizia sportiva italiana è al centro di una vera e propria bufera. Mauro Berruto, deputato democratico e responsabile nazionale sport del Pd, ha depositato una richiesta di indagine conoscitiva parlamentare sul tema, scatenando la reazione furiosa del presidente della FIGC, Gabriele Gravina. Il dibattito accende i riflettori su un sistema che, secondo Berruto, sarebbe “sfuggito dalle mani” e verrebbe usato come una “clava per demolire gli avversari”.
Berruto: “Un Sistema Sfuggito Dalle Mani”, La Juventus Ricorda i Precedenti
L’ex pallavolista e attuale responsabile nazionale sport del Pd, Mauro Berruto, non usa mezzi termini: “Viene usata sempre più spesso una clava per demolire gli avversari delle governance federali in fantomatici tribunali dove i giudici vengono scelti e nominati da chi dovrebbe essere giudicato”. Questa la sua motivazione principale dietro la richiesta di indagine conoscitiva sul tema della giustizia sportiva. Berruto ritiene sia “inderogabilmente giunto il momento di normare un sistema che non è più all’altezza del suo compito neanche rispetto ai contenziosi legati ‘al campo’ per gli stessi clamorosi motivi”. Ha indicato oltre venti soggetti da audire, dal ministro per lo sport Andrea Abodi alle associazioni atleti e chi, “sulla propria pelle, ha vissuto l’esperienza di questa anomalia e stortura del mondo sportivo”.
Il tema è particolarmente caro ai tifosi della Juventus, memori della penalizzazione in classifica ricevuta due anni fa, che privò la squadra di una qualificazione in Champions League conquistata sul campo. Un episodio che ebbe inevitabili ricadute negative sui conti della società e, di conseguenza, sulle successive sessioni di calciomercato. Sotto accusa, allora, fu “il sistema” – o almeno così venne giustificata la condanna – basato sulle presunte ipervalutazioni di alcuni giovani calciatori. Non solo: i bianconeri assistettero poi alla cessione di un giocatore come Dragusin, tra i principali nomi coinvolti nella vicenda, dal Genoa al Tottenham a cifre ben superiori di quanto originariamente incassato dalla Juve, o si ritrovarono a dover vendere Rovella alla Lazio a una quotazione inferiore di quella a suo tempo necessaria per prelevarlo dagli stessi rossoblù. Per non parlare dei vari Orsolini, Mandragora e altri, additati come affari gonfiati e alla luce dei fatti invece valutati molto meno di quanto poi il loro potenziale esprimerà sul campo.
La Replica Furiosa di Gravina: “Non Accettabile Delegittimazione”
La reazione del numero uno della FIGC, Gabriele Gravina, non si è fatta attendere ed è stata netta. “Non so a chi faccia riferimento l’onorevole Berruto,” ha dichiarato Gravina, “tuttavia, rappresentando una Federazione affiliata al Coni, mi sento di rispondere che questa ripetuta delegittimazione degli organi della giustizia sportiva non è accettabile”. Il presidente della FIGC ha poi rincarato la dose: “Se Berruto è a conoscenza di fatti gravi, come quelli a cui fa riferimento nella sua dichiarazione, li andasse a denunciare alla Procura della Repubblica facendo nomi e cognomi. Per il bene dello sport, è tempo di assunzioni di responsabilità, non di processi sommari.”
Gravina ha anche annunciato la prossima formazione di un gruppo di lavoro misto per la riforma della giustizia sportiva, con CONI e CIP, con disponibilità già acquisita. Fonti del Ministero dello Sport, guidato da Andrea Abodi, hanno chiarito all’ANSA la posizione del Governo, confermando che il gruppo si riunirà per affrontare il tema “della riforma, nel rispetto dei ruoli e dell’autonomia”.
Berruto non Si Ferma: “Sasso Nello Stagno Buttato”
Mauro Berruto non si è lasciato intimidire dalla risposta e ha ribadito la sua posizione: “Mi viene da dire che ho fatto bene ed è interessante il tema. Perché se ci sono delle reazioni così ‘reattive’ in pochi istanti significa che è giusto fare quello che io ho proposto, ovvero una indagine conoscitiva”. Berruto ha sottolineato che l’indagine non prevede l’invio di carabinieri nelle sedi federali, ma la convocazione di tutti i soggetti interessati per “studiare un modello, quello della giustizia sportiva italiana; magari per confrontarlo con modelli di altri paesi; per capire se è perfetto, se è migliorabile o se è da riformare completamente”.
“Processi sommari? Ho vissuto 30 anni nel mondo dello sport. Sfido chiunque, di qualunque federazione, a dire che non sia successo in alcune occasioni quello che ho detto,” ha concluso Berruto, aggiungendo: “Il sasso nello stagno l’ho buttato, se invece l’indagine conoscitiva dirà che è tutto perfetto, andiamo avanti così”.
La discussione è aperta e promette di infiammare il dibattito sulla giustizia sportiva per i prossimi mesi.
Cosa ne pensate di questo scontro tra Berruto e Gravina sulla giustizia sportiva? Credete che un’indagine parlamentare sia necessaria per fare chiarezza?

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