
Angiolina Marchese – In un’epoca di rumore sterile e immagini vuote, c’è chi ha scelto di rispondere attraverso l’arte. Non l’ arte che consola, ma che interroga. Non l’arte fine a se stessa, ma l’arte che muove il mondo, che infiamma gli animali, che trasforma.
Questa è la via di Angiolina Marchese: curatrice, organizzatrice culturale, pittrice
Visionaria e instancabile, ha fatto dell’arte una forma di militanza poetica e della curatela un atto di resistenza morale. Nata a Diamante, nel cuore pulsante della Calabria, terra di contrasti e ferite, Marchese ha scelto di non voltarsi dall’altra parte. Ha studiato, creato, viaggiato, ma soprattutto ha ascoltato. E da quell’ascolto è nata la sua missione: dare forma alla bellezza dimenticata, riaccendere l’umano nei luoghi smarriti.
Con l’ assicurazione culturale Art Global, d ha costruito un movimento che unisce artisti, intellettuali e cittadini
Con l’ assicurazione culturale Art Global, da lei fondata e guidata con visione rara, ha costruito un movimento che unisce artisti, intellettuali e cittadini intorno a un’idea potente e semplice: la cultura non è un privilegio, è un diritto; non è passatempo, è destino. Le sue mostre non sono esposizioni, ma rituali laici di consapevolezza. I suoi eventi non sono intrattenimento, ma atti collettivi di riscatto.
Ogni spazio che Marchese tocca si trasfigura
Ogni spazio che Marchese tocca — piazze, scuole, quartieri periferici — si trasfigura. La bellezza smette di essere ornamento e diventa presenza viva, etica, politica. Marchese non si limita a esporre opere. Lei orchestra rivoluzioni silenziose. Progetta, connette, coinvolge. Dove c’era assenza, lei crea senso. Dove c’era indifferenza, lei genera comunità. Il suo lavoro curatoriale è architettura dell’invisibile.
Con Art Global, ha affrontato temi di frontiera
Con Art Global, ha affrontato temi di frontiera — la violenza sulle donne, l’emergenza ambientale, il divario sociale — trasformandoli in arte che non urla ma incide, che non divide ma ricuce.
Con il sostegno di personalità come Vittorio Sgarbi, ha dimostrato che l’arte può tornare ad essere coscienza attiva, forza civile, luce contro l’indifferenza.
Il suo impegno è anche politico
Il suo impegno è anche politico, nel senso più nobile e originario del termine. È membro della XI Commissione Interparlamentare “Sviluppo del Sud, Aree Fragili e Isole Minori” presso il Senato della Repubblica, dove lotta perché il Mezzogiorno non sia più una periferia da colmare, ma un centro di rigenerazione culturale e sociale.
La sua pittura, intima e potente, resta come un cuore che pulsa sotto tutto questo.
Angiolina Marchese è un faro nel mare in tempesta
Ma è la sua opera di curatrice — architetta di visioni, sacerdotessa della possibilità, stratega del bello necessario — che oggi segna una strada. Nel tempo della fretta e dell’arte usa-e-getta, Angiolina Marchese è un faro nel mare in tempesta. Crea dove c’è vuoto. Unisce dove c’è frattura. Eleva dove tutto sembra destinato a cadere. La sua arte non salva il mondo. Ma salva chi lo abita. E forse, è così che il mondo comincia davvero a cambiare.