 
                Fonte foto: Fanpage
Camilo Nuin, giovane promessa spezzata: tragedia in sala operatoria a soli 18 anni

Un intervento di routine, un futuro brillante e un addio che ha spezzato il cuore di una nazione. Camilo Ernesto Nuin, calciatore argentino di appena 18 anni, è deceduto durante un’operazione al ginocchio presso la Clinica Espora di Adrogué, lasciando attoniti familiari, compagni di squadra e un’intera comunità calcistica. Un caso ancora avvolto dal mistero, che solleva domande drammatiche sulla sicurezza negli interventi chirurgici e sul ruolo della fiducia nei professionisti della sanità.
Un talento in ascesa: chi era Camilo
Nato nel 2006, Camilo era un centrocampista creativo, mancino naturale, che indossava con fierezza la maglia numero 10 nelle riserve del Club Atlético San Telmo. Prima di approdare al club di Isla Maciel nel 2022, aveva fatto parte delle giovanili di due giganti del calcio argentino: Boca Juniors e Independiente. Con più di 80 presenze nelle competizioni giovanili, il ragazzo era considerato una promessa concreta, un talento da seguire con attenzione.
L’intervento: da routine a incubo
Camilo era stato ricoverato per un intervento ai legamenti del ginocchio, in seguito a una lesione del legamento crociato anteriore. L’operazione, considerata “di routine”, era stata programmata con un chirurgo di fiducia e doveva rappresentare solo una parentesi prima del ritorno in campo. Ma poco più di un’ora dopo l’ingresso in sala operatoria, ai familiari è stato comunicato che il giovane aveva avuto un arresto cardiaco. Poco dopo, la tragica notizia: Camilo non ce l’aveva fatta.
Ipotesi di malasanità: parla il padre
Il padre, visibilmente provato, ha raccontato che l’intervento era stato affrontato con serenità e che Camilo si fidava pienamente dell’équipe medica. “Ridevamo mentre gli mettevamo il camice… l’aveva indossato al contrario”, ha ricordato. Poi, con voce rotta, ha aggiunto: “Credo che sia stata una malpratica. Non ne ho la certezza, ma ne sono convinto”.
Secondo alcune testimonianze riportate dalla famiglia, si fa strada l’ipotesi di un errore da parte dell’anestesista. Tuttavia, sarà solo l’autopsia a chiarire le cause ufficiali del decesso.
Il cordoglio della comunità calcistica
Il Club Atlético San Telmo ha annunciato la tragedia con una nota ufficiale carica di dolore: “È con profondo dolore che annunciamo la scomparsa di Camilo Ernesto Nuin, giocatore delle nostre divisioni giovanili e riserve. Il club rimarrà chiuso oggi in segno di lutto”.
Anche la Federazione Calcistica Argentina (AFA), attraverso il suo presidente Claudio Tapia, ha espresso il proprio cordoglio alla famiglia, definendo la perdita come un “dolore profondo per tutto il calcio argentino”.
Una famiglia spezzata ma determinata
Il padre di Camilo ha affidato alle telecamere di Telenoche un ricordo struggente degli ultimi istanti vissuti con il figlio: “L’ho visto, l’ho abbracciato, gli ho promesso che sarò forte come lui avrebbe voluto”. Parole che testimoniano non solo un legame profondo, ma anche la forza di chi ora chiede risposte, verità e giustizia.
L’importanza della verità e del ricordo
La vicenda di Camilo Nuin è un monito. Un’operazione pianificata non dovrebbe mai diventare un rischio di vita. E quando accade, la verità deve emergere con chiarezza. Per la famiglia, per i compagni di squadra e per chiunque abbia incrociato il suo cammino, Camilo resterà sempre la promessa che non ha potuto realizzarsi, ma che ha lasciato un’impronta indelebile.

 
             
         
        