
Fonte foto: La Repubblica
Festa di Santa Rosa, la città blindata evita la strage grazie all’intervento tempestivo della polizia
La Festa di Santa Rosa, evento simbolo di Viterbo e patrimonio UNESCO, ha rischiato di trasformarsi in una tragedia. Ieri sera, nel pieno dei festeggiamenti per il Trasporto della Macchina, la Squadra Mobile ha sventato un attentato che avrebbe potuto colpire migliaia di persone.
Il piano criminale e l’intervento della polizia
La città era in festa: oltre 40 mila persone affollavano il centro storico, tra applausi, selfie e video, per assistere al passaggio della Macchina di Santa Rosa, alta 30 metri e portata a spalla dai facchini. Ma dietro le quinte, un commando criminale stava pianificando un attacco. Secondo le indagini, i due arrestati sarebbero legati alla rete mafiosa del boss turco Baris Boyun, già noto alle autorità italiane per traffici illeciti e attività terroristiche.
Il blitz è scattato nel pomeriggio, intorno alle 18. Gli agenti hanno fatto irruzione nella stanza del B&B dove i sospetti si erano nascosti. All’interno, sono state trovate una mitragliatrice e due pistole, tutte cariche e pronte all’uso. Il commando era composto da tre persone: due sono state fermate, mentre il terzo è riuscito a fuggire poco prima dell’arrivo della polizia. I due arrestati, incensurati in Italia, si sono rifiutati di collaborare con il pubblico ministero, trincerandosi dietro un ostinato silenzio.
Sicurezza rafforzata e città blindata
Immediatamente, la prefettura ha convocato d’urgenza il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. La città è stata blindata: reparti speciali Nocs sono stati schierati lungo il percorso, cecchini posizionati sui tetti, unità cinofile antibomba in azione. Per la prima volta nella storia della Festa di Santa Rosa, il Trasporto è avvenuto con l’illuminazione pubblica accesa, una scelta senza precedenti motivata da esigenze di sicurezza. Solo a metà percorso le luci sono state spente, ma senza spiegazioni ufficiali per evitare il panico.
Autorità presenti e reazioni della cittadinanza
Alla processione erano presenti anche il vicepremier Antonio Tajani, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, la vicepresidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna e altri esponenti politici, tutti messi in sicurezza prima del blitz. La presenza di figure istituzionali ha reso ancora più delicata la gestione dell’emergenza.
La notizia dell’attentato sventato ha scatenato reazioni contrastanti tra i cittadini. Se da un lato molti hanno criticato la violazione della tradizione del Trasporto al buio, dall’altro è prevalsa la consapevolezza che la sicurezza viene prima di tutto. Sui social, il dibattito è acceso: tra chi parla di “tradizione violata” e chi ringrazia le forze dell’ordine per aver evitato una strage.
Indagini in corso e ombre internazionali
Le indagini proseguono. Gli investigatori stanno passando al setaccio telefoni, documenti e materiali sequestrati per ricostruire i movimenti dei due uomini, i contatti avuti in Italia e i legami internazionali. Non si esclude un collegamento con cellule jihadiste, in particolare con l’Isis-K, già protagonista di progetti di attentato in Europa.
La Festa di Santa Rosa, che ogni anno unisce la città in un momento di fede e orgoglio, è stata salvata da un intervento tempestivo. Ma l’ombra della minaccia resta. E mentre Viterbo si risveglia con il cuore colmo di gratitudine, le autorità continuano a vigilare, consapevoli che la bellezza e la tradizione vanno difese con ogni mezzo.