 
                Juve: 180 Milioni Spesi e Profonde Lacune, I Conti da Saldare per Comolli
La Juventus ha appena speso 180 milioni di euro sul mercato, eppure la recente sconfitta per 5-2 contro il Manchester City ha evidenziato in modo impietoso le profonde lacune di una rosa che, nonostante gli investimenti, sembra ancora lontana dal vero calcio che conta. Questa realtà pone Damien Comolli di fronte a conti salatissimi, non solo economici, ma anche tecnici e di gestione. La frase lapidaria di Igor Tudor sul divario con il City è un monito che il dirigente francese dovrà affrontare. E la prospettiva di non ritrovarsi in rosa un giocatore come Dean Huijsen dopo la sua valorizzazione rischia di essere un’ulteriore “coltellata” per la strategia del club.
180 Milioni Spesi, Ma Quali Lacune Restano?
La cifra investita dalla Juventus è notevole, un segnale della volontà di tornare protagonista. Tuttavia, il campo ha parlato chiaro: il divario con squadre come il Manchester City non è stato colmato. Le lacune riguardano diversi settori: una mentalità di gioco ancora da affinare, un’incapacità di reggere la pressione a certi livelli, mancanza di leadership in campo e, forse, profili non ancora perfettamente funzionali al progetto di Tudor o comunque non sufficienti a elevare il livello generale.
La spesa di 180 milioni, pur importante, non ha risolto tutti i problemi strutturali della squadra, lasciando a Comolli il compito di capire dove intervenire ulteriormente con risorse forse limitate, o come valorizzare al meglio ciò che già c’è.
La Frase di Tudor: Un Avvertimento per Comolli
Dopo la sconfitta contro il City, Igor Tudor non ha usato giri di parole. Le sue dichiarazioni sul divario tra le due squadre non sono state solo un’analisi tecnica, ma un chiaro messaggio alla dirigenza. “Loro giocano a calcio, noi dobbiamo imparare”, o frasi simili, sottintendono che, al di là dei singoli acquisti, manca ancora un progetto globale che dia alla squadra una vera identità di gioco.
Comolli si ritrova con l’onere di colmare questo gap non solo con nuove operazioni di mercato, ma anche con una visione strategica che permetta alla Juventus di evolvere. Questo significa scegliere giocatori che non siano solo “nomi”, ma che possano integrarsi in un sistema e contribuire a un calcio più moderno ed efficace.
Il “Coltello” Huijsen: Un Rimpianto Costoso
poi c’è il caso Dean Huijsen. Il giovane difensore, dopo essere stato ceduto in prestito (o comunque aver avuto poca fiducia) e aver brillato altrove (es. Roma), sta dimostrando un valore eccezionale, attirando l’attenzione di grandi club europei fino ad arrivare al Real Madrid come punto centrale della difesa dei Blancos, una vera e propria coltellata per le casse e per la credibilità della gestione dei giovani talenti.
Questo episodio evidenzia un problema ricorrente: la difficoltà della Juventus di valorizzare i propri giovani talenti o di credere in essi fino in fondo, finendo per perderli e con la difficoltà di riuscire a trovare giovani di talento. Comolli dovrà evitare che situazioni simili si ripetano, gestendo il parco giocatori con una visione più lungimirante.
La strada per Damien Comolli è in salita. La Juventus ha speso molto, ma deve ancora saldare i conti sul campo, superando le lacune ereditate e quelle ancora evidenti. Il futuro del club passa dalla capacità del dirigente francese di trasformare queste difficoltà in opportunità, costruendo una Juventus solida, vincente e, soprattutto, che torni a “giocare a calcio”.

 
             
         
         
        
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