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La guerra in Medio Oriente è giunta al giorno 627. L’Iran ha annunciato la fine della “guerra dei 12 giorni”. Quindi la tregua sarebbe arrivata finalmente a una svolta, dopo le prime fasi incerte. Donald Trump aveva infatti accusato i due Paesi di violarla. Emblematico il video nel quale aveva sbottato: “Non sanno cosa c… fanno”. Per il presidente americano l’accordo dovrebbe “mettere fine a quella che dovrà essere chiamata la guerra dei 12 giorni”. I media di Teheran avevano confermato l’inizio del cessate il fuoco dalle 6 (ora italiana). Poco dopo, però, Israele aveva dato notizie di sirene antiaeree nel nord per il lancio di un missile e aveva minacciato di “rispondere con forza alla violazione, colpendo obiettivi del regime sciita nel cuore di Teheran”. La Repubblica Islamica, da parte sua, aveva smentito l’attacco, annunciando il ripristino dell’industria nucleare nel Paese.
La guerra continua a Gaza
Per Israele la guerra con Teheran ha un obiettivo principale: fermare il programma nucleare iraniano. Non si placa tuttavia il fronte di Gaza: nella Striscia sono state uccise almeno 79 persone in 24 ore, oltre 56mila da inizio guerra. Secondo testimoni e fonti ospedaliere presenti sulla Striscia, le forze israeliane hanno aperto il fuoco mentre la gente si dirigeva verso i camion degli aiuti, provocando 44 vittime. L’autorità iraniana per le telecomunicazioni iraniana ha annunciato che WhatsApp resterà bloccata nel Paese. Telegram, invece, potrà riprendere a funzionare dopo le misure precauzionali adottate durante gli attacchi di Israele. Lo riferisce Iran International, canale legato all’opposizione con base a Londra.
Secondo CNN e NYT il programma nucleare iraniano sarebbe stato solo ritardato
I raid Usa contro tre impianti nucleari iraniani lo scorso fine settimana non hanno distrutto i componenti principali del programma nucleare iraniano e probabilmente ne hanno solo ritardato l’avvio di mesi. Lo riferisce in esclusiva la Cnn in base a una prima valutazione dell’intelligence americana descritta da tre persone informate in merito. Anche il New York Times riporta la stessa notizia, citando le valutazioni preliminari dell’intelligence americana, secondo le quali le scorte di uranio arricchito dell’Iran sono state spostate, prima dell’attacco, in siti segreti. Il quotidiano scrive che i bombardamenti americani sui siti nucleari iraniani non hanno causato il crollo degli edifici sotterranei ma hanno bloccato gli ingressi di due delle strutture.

 
             
         
        