
Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, sin dalla prima comparsa dalla Loggia delle benedizioni, ha fatto intendere i cardini del suo magistero. Ovviamente la sua missione si prefigge l’arduo obiettivo della pace tra gli uomini. La sua Chiesa si ispirerà alla Sinodalità, all’agire insieme. Interessante sull’edizione de “Il Mattino” di stamane un articolo di Andrea Gagliarducci. Il giornalista ha sottolineato la continuità tra Leone XIV ed il Leone XIII della “Rerum Novarum” e la dottrina sociale della Chiesa volta alla tutela dei lavoratori cattolici. Il giornalista si chiede se Prevost possa essere il Papa di Una “Rerum Digitalium”.
Leone XIV sulla scia di Leone XIII
Così Gagliarducci: “Prevost sarà il Papa del nuovo umanesimo digitale? Gli indizi porterebbero a pensarlo, proprio a partire dal magistero del suo predecessore, Leone XIII, e dalla sua enciclica Rerum Novarum, pubblicata nel maggio del 1891, che inaugurò la grande stagione della dottrina sociale della Chiesa. Come Leone XIII diede risposta alla crisi operaia data dall’industrializzazione con un lavoro di mediazione tra le istanze degli operai e quelle degli industriali, così Leone XIV dovrà trovare una mediazione tra le sfide dell’intelligenza artificiale e la crisi del mondo del lavoro ad essa connessa.”
Uno sviluppo tecnologico a servizio dell’uomo
Leone XIV intervenne già da cardinale sulla questione intelligenza artificiale: “In un suo intervento recente, il cardinale Prevost, oggi Leone XIV, ha chiesto un modello di sviluppo tecnologico al servizio dell’uomo e del bene comune. Ha sottolineato che un progresso incontrollato può portare delle conseguenze nocive. È una critica alla società tecnocratica, considerata un classico della dottrina sociale della Chiesa, che si sviluppa oggi in quello che viene chiamato «nuovo umanesimo digitale»… L’intelligenza artificiale ha infatti cambiato profondamente il concetto di lavoro. Il tema non è solo la mancanza di occupazione, il taglio di posti di lavoro, l’automazione. C’è anche un problema etico da affrontare. Le nuove tecnologie pongono infatti questioni nuove, come per esempio la responsabilità delle decisioni prese dagli algoritmi. Altro tema che sarà al centro del suo magistero sociale sarà probabilmente la tutela dei lavoratori di fronte al rischio dei processi automatizzati.”
La sinodalità
Ancora Gagliarducci: “Va considerato anche il richiamo alla sinodalità, fatto sin dal primo discorso di Leone XIV. La sinodalità si esprime con l’ascolto, e Leone XIV ha fatto capire di voler ascoltare anche il grido degli emarginati digitali, ovvero dei lavoratori invisibili dietro le piattaforme online e di quelli che vengono marginalizzati a causa della transizione ecologica.”
Così conclude il giornalista de “Il Mattino”
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