Milan, Tare e Furlani scelgono il nuovo allenatore
Mancini e Thiago Motta i nomi a sorpresa, il punto su Conceiçao
La prima cena da nuovo direttore sportivo del Milan. Igli Tare può godersi, allo stesso tavolo dell’amministratore delegato Giorgio Furlani e del dt Geoffrey Moncada, la conclusione di una giornata intensa ed emozionante, che lo ha visto apporre la firma sul contratto che per le prossime stagioni lo legherà al club rossonero. Riuniti in un noto hotel milanese, Tare e gli altri due dirigenti hanno approfittato dell’occasione per proseguire le discussioni che si sono tenute già negli ultimi giorni e pure nelle scorse ore, nella sede di Casa Milan, in merito alle prime strategie da mettere in atto sul mercato.
La questione più stringente è chiaramente quella dell’allenatore. Ad oggi, è bene ricordare come il Milan abbia sotto contratto Sergio Conceiçao, che lo scorso dicembre – quando prese il posto dell’esonerato Paulo Fonseca – sottoscrisse un contratto fino a giugno 2026. Un accordo al cui interno esiste però una clausola in favore della società per rescindere anticipatamente nel caso in cui non ci fossero le condizioni da ambo le parti per proseguire assieme. In tal senso, avendo scontato contro il Monza la giornata di squalifica figlia dell’espulsione nel match precedente con la Roma, l’allenatore portoghese non ha ancora parlato, né privatamente né pubblicamente del proprio futuro e delle valutazioni sui 5 mesi che lo hanno visto sulla panchina del Milan.
Milan – Il nuovo ds Tare avrà dunque tra i primi compiti quello di confrontarsi con Conceiçao e arrivare ad una decisione comune, con tutti gli indizi che conducono ad una separazione.
Parte la caccia al suo successore, col dirigente albanese che nei giorni scorsi ha già stabilito un contatto diretto con Massimiliano Allegri, un profilo da lui particolarmente apprezzato ma che è attualmente in pole position per succedere ad Antonio Conte alla guida del Napoli (e sul quale resta vigile pure l’Inter qualora Simone Inzaghi decidesse di salutare dopo la finale di Champions League). L’ex allenatore della Juventus e Vincenzo Italiano, sempre più vicino al rinnovo di contratto col Bologna, sono i primi nomi sulla lista del Milan, ma si tratta di piste molto complicate e che rischiano di mettere i rossoneri in una condizione scomoda.
Tra i piani B che sono emersi in questi giorni ci sono quelli che portano a due tecnici attualmente ai box e alla ricerca di una nuova sfida. Stiamo parlando di Roberto Mancini, fermo dall’ottobre scorso quando fu sollevato dall’incarico di ct dell’Arabia Saudita e che nei mesi passati è stato un’opzione pure per Roma e Juventus, e Thiago Motta. Quest’ultimo è un vecchio pallino del Milan, che lo sondò per la sostituzione di Pioli al termine dell’ultima stagione ma non affondò mai il colpo spianando poi la strada alla Juventus.
