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’Ndrangheta: mandato di arresto europeo eseguito per boss detenuto in Germania
Una nuova operazione di rilievo internazionale ha colpito la ’Ndrangheta, confermando ancora una volta la portata transnazionale delle sue attività criminali e la determinazione delle istituzioni nel contrastarla. La Polizia di Stato di Catanzaro ha dato esecuzione al mandato di arresto europeo nei confronti di Gaetano Roberto Bruzzese, già detenuto in Germania per gravi reati: associazione mafiosa, traffico illecito di sostanze stupefacenti, armi, munizioni ed esplosivi.
L’operazione Boreas e la cooperazione internazionale
L’arresto rientra nell’ambito dell’operazione “Boreas”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e condotta dallo SCO, dalla Squadra Mobile e dalla SISCO di Catanzaro. Già lo scorso aprile, l’ordinanza di custodia cautelare era stata eseguita in territorio tedesco, grazie a un intenso lavoro di cooperazione con la Procura di Stoccarda.
Fondamentale è stato il supporto del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e dell’Esperto per la Sicurezza in loco, nell’ambito del progetto I-Can (Interpol Cooperation Against ’Ndrangheta). Questo progetto ha permesso un reciproco scambio di investigatori tra Italia e Germania, rafforzando la rete di contrasto alle mafie e dimostrando come la lotta alla criminalità organizzata non possa più essere confinata entro i confini nazionali.
Le radici criminali: la cosca Greco e i rapporti di subordinazione
Bruzzese risulta appartenere alla cosca Greco di Cariati (Cosenza), storicamente legata alla potente ’ndrina Farao-Marincola di Cirò (Crotone). Un vincolo di subordinazione già riconosciuto giudiziariamente con la storica sentenza Galassia, emessa dalla Corte d’Assise di Catanzaro il 28 giugno 1999.
Questi legami dimostrano come la ’Ndrangheta sia strutturata in una rete di famiglie e cosche interconnesse, capaci di mantenere un controllo capillare sul territorio e di espandere le proprie attività criminali ben oltre i confini regionali e nazionali.
La dichiarazione istituzionale
La notizia è stata riportata dal sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, Wanda Ferro, che si è detta soddisfatta, sottolineando l’importanza di questa operazione particolarmente impegnativa come segnale forte nella lotta alla mafia calabrese. Ferro ha rimarcato come la cooperazione internazionale sia ormai imprescindibile per colpire un’organizzazione che ha ramificazioni in tutta Europa e nel mondo.
La dimensione europea della ’Ndrangheta
Il caso Bruzzese evidenzia ancora una volta la dimensione europea della ’Ndrangheta. Non si tratta più di un fenomeno confinato alla Calabria: la mafia calabrese è oggi una delle organizzazioni criminali più potenti e globalizzate, con interessi che spaziano dal traffico di droga al riciclaggio di denaro, fino al controllo di attività economiche apparentemente legali.
La Germania, come altri Paesi europei, è diventata terreno fertile per l’espansione delle cosche, che sfruttano la mobilità, i mercati aperti e le difficoltà di coordinamento tra sistemi giudiziari diversi. Proprio per questo, operazioni come Boreas assumono un valore strategico: dimostrano che la risposta delle istituzioni può essere altrettanto globale e coordinata.
Considerazioni finali personali
La notizia dell’arresto di Bruzzese è una “bomba” non solo per la cronaca giudiziaria, ma anche per il messaggio che porta con sé. La ’Ndrangheta non è un problema locale, ma un fenomeno internazionale che mina la sicurezza, l’economia e la democrazia di interi Paesi.
Personalmente, ritengo che la vera sfida non sia soltanto arrestare i boss, ma costruire una cultura della legalità che renda impossibile alle mafie radicarsi e prosperare. La repressione è fondamentale, ma deve essere accompagnata da educazione, memoria e responsabilità collettiva.
La Calabria, terra di bellezza e di contraddizioni, merita di essere raccontata non solo per le ombre della criminalità, ma anche per la luce di chi ogni giorno combatte per un futuro diverso. Operazioni come questa ci ricordano che la lotta alla mafia è un impegno corale, che unisce istituzioni, cittadini e comunità internazionali.
La speranza è che la vicenda Bruzzese diventi un simbolo: non dell’ennesimo boss arrestato, ma della capacità dello Stato di colpire la mafia ovunque essa si nasconda. E soprattutto, della possibilità di costruire un domani in cui la parola ’Ndrangheta sia soltanto un capitolo oscuro della storia, e non una realtà presente.
