Fonte immagine: isNews
Nicola Berti, ex centrocampista dell’Inter, ha ricordato con un’intervista a “La Gazzetta dello Sport” le tante gare disputate contro il Napoli. Di seguito quanto affermato dall’ex calciatore.
Nicola Berti e quel goal non attribuito a lui
Nicola Berti ha segnato solo un goal al Napoli nel 1995, ma lui vuole precisare: “Alt, io al Napoli di gol ne ho fatto un altro molto più importante, nella partita in cui diventammo campioni d’Italia a San Siro nel 1989. Tiro al volo all’incrocio deviato da Fusi, pareggiamo dopo il vantaggio di Careca e poi Matthäus fa il 2-1. Per le regole assurde di allora diedero autorete, ma quel tiro andava in porta lo stesso eh…”.
Nicola Berti e il gesto dell’ombrello a San Siro
“San Siro è esploso e sì, io ho mandato a quel paese tutto e tutti. L’adrenalina era al massimo, andava sfogata in qualche modo…”.
I livelli di adrenalina oggi al Maradona
“Incalcolabili. Guarderò la partita in un Inter Club a Cuneo, ma vorrei essere lì con Lautaro e gli altri anche solo per vivere l’attesa: sono momenti unici che mi mancano ancora adesso. Questa sfida poi sarà speciale. Perché l’ultimo scudetto lo abbiamo buttato via noi, perché l’Inter sta benissimo, perché bisogna approfittare del Napoli che soffre il doppio impegno con la Champions. Conte quest’anno ha le sue belle grane, non è facile quando devi vincere sempre giocando ogni tre giorni…”
Un’Inter in serie positiva
“Ero sicurissimo che la squadra sarebbe decollata, anche dopo le sconfitte con Udinese e Juventus. Ora siamo dove dobbiamo stare, il Milan finora ha avuto anche un po’ di fortuna ma l’Inter per me è la più forte. La nostra rosa è top e ora si è allargata… bene. Avete visto come giocano quelli che entrano dalla panchina? Il centrocampo era già tra i più forti d’Europa, adesso abbiamo anche Sucic: eleganza pazzesca, è uno dei nostri. E Zielinski, sta tornando quello di Napoli”.
Barella come Berti?
“Per forza, da un N.B. all’altro come ripeto sempre. Per carattere, tecnica, tempi di inserimento, Nicolò ha pochi rivali. Io magari segnavo qualche gol in più…”.
Berti su Bonny e Pio Esposito
“Quando ci sono talento e coraggio non serve tempo, glielo dice uno che ha debuttato con la maglia dell’Inter a 21 anni. Pio è un bomber pronto, Bonny sta facendo grandi cose. Hanno ribaltato le prospettive: Taremi, Arnautovic e Correa li potevi mettere in campo insieme ed eri sicuro che non sarebbe successo nulla. Ora invece…”.
Chivu coraggioso nell’inserimento dei giovani
“Su di lui non ho mai avuto dubbi. Lo conosco bene, agli eventi organizzati dall’Inter ci ritrovavamo fuori più o meno ogni mezz’ora, io a fumare il sigaro e lui le sigarette. Si parlava di calcio e ho capito che sarebbe stato l’uomo giusto: è un allenatore preparatissimo che respira interismo”.
Chivu entrato in sintonia con i calciatori
“Ha avuto le idee chiare fin dall’inizio e le ha trasmesse con carisma: se non ce l’hai, è difficile che un gruppo di campioni ti segua con entusiasmo come stanno facendo i giocatori con lui. Come dicevo prima, la squadra ha un potenziale enorme e il mercato l’ha rinforzata, ma Cristian l’ha subito resa sua. E poi fa una cosa che non vedevo da tempo… Sa operare i cambi giusti a partita in corso”.
Crisi di rigetto De Bruyne a Napoli?
“Ma va, non scherziamo! De Bruyne è nel mio undici ideale. Di ieri, di oggi, di domani. Intelligenza calcistica fuori dal comune, saprà adattarsi al Napoli”.
Berti e quel no a Ferlaino
“Quando ero a Firenze, a casa mia c’era la processione, mi volevano tutti. La Fiorentina mi aveva già venduto a Ferlaino ma ho deciso io, ho voluto sempre e solo l’Inter. E non avrei potuto fare scelta migliore”
Conclude l’ex calciatore
