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Robert Redford, leggenda del cinema e voce del cambiamento, si spegne a 89 anni
Robert Redford, icona indiscussa del cinema americano, è morto nel sonno nella sua casa di Provo, nello Utah, all’età di 89 anni. La notizia, diffusa dal New York Times e confermata dalla sua portavoce Cindi Berger, ha scosso il mondo dello spettacolo, che piange la scomparsa di uno dei suoi volti più amati e rispettati.
Una carriera leggendaria
Attore, regista e attivista, Redford ha attraversato oltre sei decenni di storia cinematografica e, nel corso della sua carriera, ha lasciato un’impronta indelebile. Infatti, grazie al suo talento e alla sua versatilità, ha regalato al pubblico interpretazioni memorabili in film come Tutti gli uomini del presidente, A piedi nudi nel parco e La mia Africa. Inoltre, il suo impegno costante nel promuovere il cinema indipendente ha contribuito a ridefinire il panorama cinematografico americano. Non solo ha brillato sullo schermo, ma ha anche dimostrato una profonda sensibilità verso le tematiche sociali e ambientali, rendendolo una figura di riferimento ben oltre Hollywood.
Il suo stile naturale, il fascino magnetico e la capacità di rendere ogni ruolo autentico lo hanno reso un simbolo della New Hollywood, quel movimento che ha rivoluzionato il cinema americano tra gli anni ’60 e ’70.
Oltre la recitazione
Nel 1981 vinse l’Oscar come miglior regista per Gente comune, dimostrando un talento poliedrico che andava ben oltre la recitazione. Fondatore del Sundance Institute e del celebre Sundance Film Festival, Redford ha sostenuto il cinema indipendente, dando voce a registi emergenti e storie fuori dagli schemi.
Un’eredità che resta
Dietro il sorriso da un milione di dollari, si celava un uomo profondamente impegnato: ambientalista convinto, critico della politica americana, e protagonista di battaglie culturali e sociali. Aveva annunciato il ritiro dalle scene nel 2018, lasciando un’eredità artistica e umana che continuerà a ispirare generazioni.
Robert Redford non è stato solo un attore: è stato un narratore, un visionario, un ponte tra Hollywood e l’anima più autentica del cinema. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca, ma il suo nome resterà scolpito nella storia della settima arte.
