Foto: ELLE
Stefanie, la giovane aggredita la sera del 3 novembre scorso da uno sconosciuto sul treno per Milano tra le stazioni di Carnate e Arcore, in provincia di Monza e Brianza, ha parlato a “Mattino Cinque”.
Stefanie, il racconto di un incubo
“Mi fissava, poi ha lanciato una bottiglia d’acqua e ha iniziato a gridare parolacce”, dice la donna. Nel racconto di Stefanie, il vagone di un treno regionale frequentato ogni giorno da migliaia di passeggeri è diventato, in poco tempo, il luogo di una violenza assurda e commessa “senza apparente motivo”. “Mi sono allontanata ma lui mi ha presa per il collo e a quel punto ho tirato fuori lo spray al peperoncino e l’ho spruzzato contro una prima volta”, dice la ragazza. La stessa poi parla dell’indifferenza riscontrata negli altri passeggeri a bordo. “Gridavo aiuto ma sentivo che mi chiedevano se io e lui ci conoscevamo come se non volessero mettersi in mezzo”, prosegue.
Un uomo avvezzo alla violenza e allo stalking
“Dopo lo spray si è arrabbiato ancora di più, con un pugno mi ha fatto cadere a terra e mi ha tirato dei calci”, afferma la donna. Ed ancora racconta di aver sentito alcuni passeggeri lamentarsi per lo spruzzo azionato in un luogo chiuso. Prosegue la donna: “In quel momento ho pensato che dovevo rialzarmi e scappare altrimenti mi avrebbe ammazzata”. Oltre alle botte, Stefanie sostiene di aver ricevuto minacce di morte dall’uomo che poco dopo l’aggressione è stato fermato dalla Polizia ferroviaria. “Conosco questo uomo di vista da anni perché viviamo nello stesso paese e da un anno sto subendo stalking e minacce“. Così dice all’inviata del programma di Canale 5 un’altra giovane che poi aggiunge: “Le denunce non bastano ma è assurdo che una persona così violenta sia ancora a piede libero”.
