
Fonte immagine: kurdistan24.net
Abbas Araghchi, il ministro degli Esteri iraniano, ha tenuto una conferenza stampa ad Istanbul. Il ministro ha condannato gli Stati Uniti commentando l’attacco ai siti nucleari iraniani. Ha affermato che “Il presidente americano Trump ha tradito non solo l’Iran, ma i propri stessi elettori, cedendo alla guerra scatenata da un criminale abituato a sfruttare la vita e la ricchezza degli americani”. Arghchi ha accusato gli Usa di un “attacco illegale” contro il suo Paese e ha avvertito che Teheran “si riserva tutte le opzioni” per esercitare il “diritto alla difesa del suo popolo”. Il ministro ha più volte dichiarato che il programma nucleare dell’Iran è “pacifico” ed ha sollecitato l’ONU ad agire contro chi starebbe minando un diritto. Il Ministro ha riferito che nel pomeriggio sarà a Mosca e domattina parlerà con Putin. Nel suo discorso ha coinvolto anche la Cina affinchè, insieme a Mosca, possa intervenire nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
Araghchi, la reazione di Mosca
Oltre alle parole di Araghchi ad Istanbul, c’è stata anche una reazione a Mosca. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha dichiarato che i raid statunitensi contro l’Iran non hanno avuto un impatto significativo sulla capacità nucleare del Paese. Teheran continuerà il proprio programma atomico. “Cosa hanno ottenuto gli americani con il loro attacco notturno contro tre siti in Iran? A quanto pare, le infrastrutture critiche del ciclo nucleare non sono state danneggiate, o lo sono state solo in modo marginale.” Così ha scritto Medvedev su Telegram. Secondo l’ex presidente russo, “l’arricchimento di materiali nucleari – e ora si può dire apertamente, anche la futura produzione di armi nucleari – proseguirà”.
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